Dal Mito di Talos agli automi Moderni: La Fragilità della Forza

Ricordate il mito di Talos?

Il mito di Talos è una delle narrazioni più intriganti della mitologia greca, legata all’isola di Creta. Talos era un gigante, il suo compito era quello di proteggere Creta da eventuali invasori.

Secondo la leggenda, Talos sorvegliava le coste dell’isola tre volte al giorno. Era invulnerabile, ad eccezione di un punto specifico: una vena che si estendeva dalla testa fino al tallone, dove si chiudeva. All’interno di questa vena scorreva l’icore, un fluido magico che dava vita al gigante. Per difendere Creta, Talos lanciava massi giganteschi contro le navi nemiche o si riscaldava fino a diventare rovente, abbracciando i suoi avversari e bruciandoli.

Il mito più famoso su Talos riguarda il suo incontro con gli Argonauti, guidati da Giasone

Quando questi giunsero a Creta, Talos tentò di impedire loro di sbarcare. Tuttavia, Medea, la maga al fianco di Giasone, riuscì a sconfiggere il gigante, forse per la magia usata da Medea che fece impazzire il gigante, forse perché Medea riuscì a farlo inciampare causando la fuoriuscita dell’icore e la morte del gigante, forse perché Medea lo ingannò convincendolo che un veleno avrebbe aumentato la sua invulnerabilità, ma in realtà lo uccise. Comunque sia, Talos morì!

Tutto qui? Eh, no! Il fatto più intrigante è che Talos era nientedimeno che un gigante di bronzo, si, di bronzo, forgiato da Efesto, il dio del fuoco e della metallurgia, su richiesta di Zeus, il sovrano degli dei. Era un gigante di bronzo dotato di forza straordinaria e di un certo grado di automazione, pattugliando l’isola e agendo autonomamente per respingere gli invasori. Talos era un automa ante litteram!

Talos, nella mitologia greca, può essere considerato uno dei primi esempi di una creatura simile a un automa moderno, è un essere artificiale creato dall’uomo (o dagli dei, nel contesto mitologico) per svolgere specifiche funzioni. Nel caso di Talos, queste funzioni erano la difesa e la protezione di Creta.

Analogamente, i moderni automi e robot sono macchine costruite per eseguire compiti specifici, spesso in modo autonomo o semi-autonomo. Queste macchine, come Talos, sono progettate per proteggere, assistere o svolgere attività che richiedono forza, precisione o capacità di operare in ambienti ostili.

L’idea di creare una figura meccanica o artificiale che possa agire autonomamente è, appunto, un tema che affonda le sue radici in tempi antichi e che si è evoluto con lo sviluppo della tecnologia.

Può esistere un legame tra il mito di Talos e i moderni automi?

Si, la storia di Talos può essere letta come un’antica riflessione sulle potenzialità e i rischi legati alla creazione di esseri artificiali, può essere letta come un’anticipazione mitologica dei concetti che oggi associamo all’intelligenza artificiale e alla robotica; esplora anche il tema delle vulnerabilità nascoste, un concetto rilevante nel contesto degli automi moderni che, pur essendo progettati per essere robusti e affidabili, possono avere punti deboli o malfunzionamenti.

Oggi gli automi abbondano e ci accompagnano anche nei compiti quotidiani

SPOT

Spot è un robot quadrupede simile ad un cane, progettato da Boston Dynamics per imitare il movimento di un cane o di altri animali a quattro zampe. È estremamente agile e può camminare, correre, salire scale e navigare su terreni accidentati, disporre di una capacità di calcolo che gli permette di individuare eventuali guasti nei macchinari delle industrie di elaborare mappe, anche a tre dimensioni. 

Boston Dynamics – SPOT

Spot è dotato di un’autonomia di movimento avanzata grazie a una serie di sensori e telecamere stereo, che gli permettono di mappare l’ambiente e muoversi evitando ostacoli. E’ Utilizzato in vari settori, tra cui ispezioni industriali, sicurezza e supporto in situazioni di emergenza. Spot può essere controllato a distanza o programmato per eseguire compiti autonomamente.

ATLAS

Atlas è un robot umanoide progettato per eseguire movimenti complessi, come camminare, correre, saltare e persino fare capriole decisamente superiori a quella di qualsiasi essere umano. È uno dei robot umanoidi più agili al mondo.

Atlas | Partners in Parkour – Boston Dynamics

Atlas utilizza sensori avanzati e algoritmi di intelligenza artificiale per bilanciare il proprio corpo e adattarsi a terreni variabili. È in grado di compiere azioni che richiedono un alto livello di coordinazione motoria, è pensato per operare in situazioni di soccorso o di esplorazione di ambienti pericolosi, può essere programmato per eseguire una serie di compiti complessi con un alto grado di autonomia motoria.

PEPPER

Pepper è un robot semi-umanoide progettato per interagire con gli esseri umani. Ha un design accattivante e dimensioni ridotte, con braccia articolate e una testa mobile. È in grado di riconoscere volti, comprendere e rispondere a domande in diverse lingue, rilevare emozioni e conversare in modo naturale.

Pepper, the new robot by Aldebaran

Pepper usa una combinazione di telecamere, microfoni e sensori per interagire con le persone. È utilizzato principalmente in contesti commerciali, come negozi e centri di assistenza clienti, per fornire informazioni, intrattenere e migliorare l’esperienza del cliente. Sebbene abbia capacità autonome, Pepper è spesso programmato per eseguire compiti specifici e può essere controllato da remoto o aggiornato con nuove funzionalità.

ASIMO

ASIMO, l’acronimo sta per Advanced Step in Innovative MObility, è un robot androide progettato e sviluppato dall’azienda giapponese Honda, è un robot umanoide in grado di camminare, correre, salire scale e persino saltare. Ha una struttura compatta e bilanciata che gli consente di muoversi con fluidità. Può interagire con le persone attraverso la parola e il riconoscimento dei gesti.

New Generation Robot | Honda ASIMO

Asimo dotato di telecamere e sensori che gli permettono di evitare ostacoli e riconoscere persone e oggetti. È programmato per eseguire compiti autonomi, come trasportare oggetti o aprire porte e può essere utilizzato in ambienti domestici o professionali. E’ stato sviluppato principalmente per assistere persone con disabilità motorie o per fornire supporto in attività quotidiane.

NAO

Nao è un piccolo robot umanoide con articolazioni flessibili, che gli permettono di camminare, ballare e gesticolare. È dotato di sensori di movimento e di equilibrio. Può riconoscere volti e voci, parlare, leggere testi e rispondere a comandi vocali. È programmabile in modo da poter svolgere una vasta gamma di attività educative e interattive.

Nao è capace di agire in modo autonomo, ma è spesso utilizzato in ambienti controllati come scuole e laboratori di ricerca, dove viene programmato per specifici compiti. E’ utilizzato prevalentemente nell’educazione e nella ricerca per insegnare robotica e programmazione, oltre a essere impiegato in progetti di assistenza sanitaria.

Questi automi rappresentano solo una parte della vasta gamma di robot moderni che stanno rivoluzionando vari settori, dalla sanità alla sicurezza, dall’industria all’intrattenimento. Le loro caratteristiche avanzate dimostrano i progressi nella robotica e nell’intelligenza artificiale, rendendo possibile l’uso di macchine autonome in contesti sempre più complessi e interattivi.

Esiste un legame tra Google e il campo degli automi, principalmente attraverso il lavoro dell’azienda nell’ambito della robotica e dell’intelligenza artificiale (IA). Google ha investito e continua a investire in tecnologie che mirano a sviluppare automi avanzati e robot dotati di intelligenza artificiale.

WAYMO

Waymo è un leader nello sviluppo di auto a guida autonoma. Queste auto possono essere considerate automi, poiché operano senza intervento umano diretto, navigando strade complesse e prendendo decisioni basate su una combinazione di sensori, mappe dettagliate e algoritmi di intelligenza artificiale.

Sense, Solve, and Go: The Magic of the Waymo Driver

Cosa dobbiamo apprendere dal mito di Talos e dagli Argonauti?

Che il viaggio da compiere per raggiungere un obiettivo è sempre carico di imprevisti e difficoltà, lo è stato per gli Argonauti che andavano alla ricerca del vello d’oro, lo è stato per Talos che però alla fine rimane sconfitto nonostante la sua grande forza. Ci insegna che esiste sempre un punto debole in tutte le cose e che dobbiamo saperlo controllare. Vale ciò anche, e in particolare, per tutte le novità intelligenti che ci attendono.

Talos è spesso visto come simbolo di forza e protezione, ma anche come rappresentazione delle vulnerabilità nascoste, persino nelle creature più potenti.