Il comandante del Ros Pasquale Angelosanto risponde con fermezza a quanti in questi giorni non escludono l’ipotesi di un arresto concordato del latitante Matteo Messina Denaro, catturato il 16 gennaio nell’ambito dell’operazione Tramonto.
Dubbi che “umiliano gli investigatori e i magistrati”, ha detto in un’intervista rilasciata dal comandante Angelosanto al Corriere della Sera.
LE PAROLE DEL COMANDANTE PASQUALE ANGELOSANTO
“Chi pensa a trattative segrete o addirittura a una consegna concordata umilia gli investigatori e i magistrati che per anni hanno lavorato giorno e notte per catturare Matteo Messina Denaro. Soltanto chi non conosce davvero la mafia può pensare a una trattativa segreta.
Messina Denaro in tutti questi anni ha vissuto lontano dalla sua cerchia stretta di familiari e conoscenti. Noi e la polizia abbiamo arrestato centinaia di fiancheggiatori ma abbiamo sempre avuto la certezza che utilizzassero un’attenzione maniacale negli spostamenti e negli incontri. Inoltre i nostri pedinamenti dovevano essere inevitabilmente larghi proprio per non far scattare l’allarme.
E poi c’è un altro elemento che non deve essere ignorato. Io ho sempre raccomandato di non lasciare nulla di intentato, ma anche di non rischiare. Davvero si può pensare che avremmo concordato la cattura in una clinica dove c’erano decine di malati con il rischio che potesse esserci un conflitto a fuoco o comunque che qualcuno potesse essere messo in pericolo? È finita la ricerca. La vera indagine comincia adesso”.