Matteo Messina Denaroarrestato Matteo Messina Denaro

MATTEO MESSINA DENARO, IL BOSS CUSTODE DI VERITA’ INDICIBILI

Il 16 gennaio del 2023 alle ore 8:20 finisce finalmente la lunga latitanza di Matteo Messina Denaro, detto “u siccu”. Una cattura attesa da trent’anni e che sicuramente rappresenta la fine di uno degli uomini che ha tenuto le fila dio Cosa nostra negli ultimi decenni, implicato in delitti eccellenti e nelle stragi dei primi anni 90 del secolo scorso.

A porre fine alla sua latitanza sono stati i carabinieri del Ros grazie ad un lungo lavoro d’inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

Matteo Messina Denaro era malato di tumore e al momento dell’arresto si trovava presso la clinica Maddalena di Palermo per iniziare la seduta di chemioterapia.

SI FACEVA CHIAMARE ANDREA BONAFEDE

Il boss Matteo Messina Denaro utilizzava una carta d’identità intestata ad Andrea Bonafede, un geometra 59enne di Campobello di Mazara.

I carabinieri del Ros hanno individuato anche il covo di Matteo Messina Denaro, si trova nel trapanese, a Campobello di Mazara, dove viveva anche il suo favoreggiatore Giovanni Luppino, arrestato insieme al capomafia la mattina della cattura del boss.

Sono in corso le perquisizioni all’interno del covo che si trova a soli 8 chilometri di distanza da Castelvetrano, città natale di Messina Denaro.

arrestato Matteo Messina Denaro
arrestato Matteo Messina Denaro

La malattia di Matteo Messina Denaro

Secondo quanto sta emergendo, Matteo Messina Denaro avrebbe subito una prima operazione il 13 novembre del 2020 all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. Al boss era stato diagnosticato infatti un adenocarcinoma mucinoso del colon, una forma di tumore molto aggressiva.

Una seconda operazione è datata il 4 maggio del 2021 per asportare una metastasi, operazione eseguita nella clinica Maddalena di Palermo, dove è stato arrestato.

Matteo Messina Denaro si è poi sottoposto a diversi cicli di chemioterapia in questi anni.

Messina Denaro, la conferenza stampa dopo la cattura del padrino di Cosa Nostra
in diretta dal Comando Legione Carabinieri Sicilia di Palermo
AGTW

La conferenza stampa sull’arresto di Matteo Messina Denaro

Il Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia: “Abbiamo catturato l’ultimo stragista del 1992/93. Era un debito che la Repubblica aveva nei confronti delle vittime di quegli anni e questo debito, almeno in parte, è stato saldato. […] Non abbiamo elementi che ci inducano a ritenere che Matteo Messina Denaro godesse di complicità all’interno della clinica, ma gli accertamenti a riguardo sono in via di sviluppo.[…] E’ chiaro che c’è una fetta di borghesia mafiosa, così potremmo semplicisticamente chiamarla, che ha aiutato questa latitanza, di questo abbiamo contezza in termini certi e su questo abbiamo in corso delle indagini. “

Il Generale Pasquale Angelosanto: “Dopo un percorso investigativo che è durato molti anni, nell’ultimo periodo abbiamo acquisito elementi d’indagine che ci hanno portato a concentrare la nostra attenzione sull’aspetto relativo alla salute del latitante. […] Questa cattura è il risultato del sacrificio di tanti carabinieri e di un lavoro corale svolto nel tempo.

Il Procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo Paolo Guido: “Non abbiamo trovato un uomo distrutto, ma abbiamo trovato un uomo in apparente buona saluta, assolutamente ben curato, in linea con quello che è il profilo di un uomo di sessant’anni in buone condizioni economiche. […] Le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro risultano compatibili col carcere. Sarà certamente trattato e curato come spetta ad ogni cittadino italiano, però in una struttura carceraria, ovviamente.”

Il Colonnello Lucio Arcidiacono: “Il latitante non ha opposto alcuna resistenza, ha subito dichiarato di essere Matteo Messina Denaro. Non ha avuto atteggiamenti di fuga.”

LE REAZIONI DELLE ISTITUZIONI E DELL’OPINIONE PUBBLICA

La notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro ha generato diversi sentimenti nell’opinione pubblica, dall’incredulità all’entusiasmo per quello che, a prescindere da qualunque tipo di polemica, rappresenta un importante punto di partenza per arrivare a conoscere le verità ancora sommerse e taciute sulla storia recente del nostro Paese.

Dal mondo della politica e delle istituzioni, invece, arriva un unico coro che grida alla vittoria dello Stato sulla mafia, ed il governo Meloni non rinuncia ad intestarsi il merito della cattura del superlatitante.

La Premier Giorgia Meloni non si fa attendere molto e vola a Palermo per complimentarsi e stringere la mano del Procuratore De Lucia e del pm Paolo Guido.

MATTEO MESSINA DENARO E’ IL CUSTODE DI VERITA’ INDICIBILI

Sono tante le questioni su cui Matteo Messina Denaro potrebbe finalmente fare luce, se solo decidesse di collaborare con i magistrati e raccontare le verità indicibili che riguardano le stragi di Capaci e di Via D’Amelio, le bombe esplose a Roma, Firenze e Milano, i rapporti di Cosa nostra con politica, istituzioni, massoneria e servizi segreti.

Un lungo capitolo della storia recente italiana tra silenzi, omissioni e depistaggi, pagine nelle quali non troviamo ancora la parola giustizia dovuta a tutte le vittime di mafia, ai loro familiari, ma anche a tutti noi cittadini italiani.

La sfiducia dell’opinione pubblica non è certo infondata, ma generata dai fatti sconcertanti emersi negli anni grazie ai processi sulle stragi degli anni 90 e sulla trattativa Stato mafia. Sfiducia induce molti a ritenere che anche questo arresto possa far parte della trattativa segreta fra istituzioni deviate e Cosa nostra.

Questa è una storia che scriveremo giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, che si racconterà da sé e ci porterà a scoprire quale reale peso abbia oggi la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro, cosa aggiungerà alle inchieste ancora in corso, quali misteri svelerà.

Fra le domande alle quali saprebbe certamente rispondere il boss Messina Denaro ci sono quelle che riguardano la sorte ed il contenuto dell’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino, trafugata dall’auto ancora in fiamme nel giorno della strage di Via D’Amelio.

Di Anna Lisa Maugeri

Anna Lisa Maugeri, blogger, web writer, moderatrice, lavora da anni per passione nel mondo della comunicazione e dell’informazione sul web scrivendo articoli, realizzando interviste e contenuti video su temi di attualità, cronaca, tematiche sociali, economia, medicina, salute e benessere. Ha creato e dirige il blog www.siciliabuona.com e il canale YouTube "Sicilia Buona". Ha lavorato per il canale YouTube di informazione ed approfondimento CRESCERE INFORMANDOSI realizzando video interviste ed altri contenuti.

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