“L’Ammore è na Rivoluzione” è il titolo del nuovo lavoro discografico del musicista e cantautore Enzo Gragnaniello. Un viaggio profondo nell’animo umano, cantato con la forza e la passione della lingua partenopea: un omaggio alla speranza, alla pace interiore e al valore delle relazioni autentiche.
Enzo Gragnaniello fa parte della storia della musica napoletana ed è un musicista che (a mio parere), non ha riscosso il successo che avrebbe meritato. Malgrado le quattro Targhe Tenco vinte nel corso della sua carriera, l’ultima nel 2019 per il miglior album in dialetto con “Lo chiamavano Vient’ e terra”, malgrado le collaborazioni con musicisti famosi (vedi fra tutti Roberto Murolo), nonostante una sua canzone “Cu mme” sia stra-conosciuta (famosa la versione in trio Gragnaniello/Murolo/Mia Martini), Gragnaniello ha sempre dovuto sbracciare per trovare quel successo incondizionato e riconosciuto che avrebbe meritato fuori dagli ascolti cosiddetti di nicchia e rivolti alla musica “colta” napoletana.
Potremmo fare lo stesso discorso per il percussionista Tony Cercola (che in questo nuovo lavoro di Gragnaniello suona in due pezzi), un musicista che ha collaborato con i vari Bennato e con Pino Daniele, ma ne parleremo un’altra volta.
Con “L’Ammore è na Rivoluzione” Enzo Gragnaniello trova un’ulteriore strada per tradurre in musica sentimenti profondi e imprescindibili, viaggia verso nuove strade ma allo stesso tempo ci riporta indietro nel tempo, verso imperativi categorici (già il titolo mi ha rimandato a riascoltare “L’amore è una dittatura” dei Zen Circus), ed è l’ennesima testimonianza del suo talento e della sua capacità di raccontare la vita. L’album si inserisce nella lunghissima carriera del musicista, autore e compositore, che da decenni incarna la voce profonda e appassionata della Napoli più autentica e anche quest’ultimo lavoro discografico nasce nell’intimità della sua casa nei Quartieri Spagnoli di Napoli.
Enzo Gragnaniello parla del disco: “In una società sempre più disorientata e priva di emozioni, sommersa dall’odio e dalla sopraffazione non ci resta che urlare l’amore. Un amore puro. Un amore rivoluzionario. Si perché l’amore è l’unica vera rivoluzione che ci rimane da fare, l’amore è la vera rinascita che può risvegliare le coscienze, avvicinarle alla vera realtà e al sentimento perché come dice il testo “Tutto il resto è’ solo un’illusione “Amore Amore mio l’ammore overo è quann’ servi a Dio”