La missione delle Voyager e il Golden Record: un gesto di speranza e di apertura verso l’ignoto, ricordandoci che, per quanto piccoli possiamo sentirci nell’universo, abbiamo storie, valori e una bellezza da condividere
L’immagine del Voyager Golden Record, il disco d’oro lanciato nello spazio nel 1977 a bordo delle sonde Voyager 1 e Voyager 2, rappresenta un messaggio simbolico dell’umanità all’universo.
Progettato dalla NASA come un “messaggio in bottiglia” destinato a forme di vita extraterrestri, questo disco racchiude suoni e immagini che riflettono la diversità della vita sulla Terra.
La sua superficie è incisa con grafici e diagrammi che spiegano come riprodurlo, partendo dalla rappresentazione dell’idrogeno, la molecola più comune nell’universo, fino a schemi che indicano la codifica del suono. Tra i diagrammi c’è anche un “indirizzo cosmico” che mostra la posizione del nostro Sole rispetto a 14 pulsar, utile per chi potrebbe scoprire il disco nel vasto spazio. Sono incluse indicazioni su come utilizzare la puntina per ascoltarlo.
Il Golden Record contiene saluti in 55 lingue, suoni della natura come il battito del cuore umano e musiche di culture diverse, da Bach a tradizioni popolari. Le immagini rappresentano la scienza, la natura e le culture umane, offrendo una finestra sulla nostra civiltà. Carl Sagan, l’astrofisico che ha avuto l’idea di includere questo messaggio, voleva trasmettere un gesto di pace e curiosità, pur consapevole della remota possibilità di un contatto con civiltà aliene. Il disco diventa così un ritratto in miniatura della Terra e della vita che vi abita.
Il progetto esprime ottimismo e umiltà, riflettendo sulla fragilità e la bellezza della vita. Sagan e il suo team intendevano dimostrare che, nonostante la nostra piccolezza nell’universo, le storie e le culture umane meritano di essere condivise. In questo senso, il Voyager Golden Record è un simbolo della curiosità e della speranza dell’umanità, un tentativo di lasciare una traccia della nostra esistenza nel cosmo, anche dopo che noi e la Terra potremmo non esserci più.
Le sonde Voyager 1 e Voyager 2, pur simili, hanno missioni distinte
Voyager 1 ha seguito una rotta diretta verso Giove e Saturno, concentrandosi su Titano, la luna di Saturno, mentre Voyager 2 ha esplorato anche Urano e Nettuno, diventando l’unica sonda a farlo, grazie a un raro allineamento planetario, conosciuto come allineamento dei giganti gassosi che si verifica ogni 176 anni, consentendo alla sonda di fare una sorta di “tour dei giganti gassosi”, permettendo l’uso della “fionda gravitazionale” per massimizzare l’efficienza del carburante.
Voyager 1 è diventata il primo oggetto creato dall’uomo a entrare nello spazio interstellare nel 2012, seguita da Voyager 2 nel 2018
Voyager 1 Golden Record (FULL)
Il “tour dei giganti gassosi” è stato reso possibile dall’allineamento raro di Giove, Saturno, Urano e Nettuno, che ha consentito alla sonda di usare la gravità di ciascun pianeta come “fionda”, aumentando la velocità e modificando la traiettoria per passare da un pianeta all’altro. Questa opportunità unica ha permesso a Voyager 2 di raccogliere dati ravvicinati su tutti e quattro i giganti gassosi, scoprendo nuovi anelli, lune, e caratteristiche atmosferiche uniche, come la Grande Macchia Rossa su Giove, gli anelli di Saturno e i dettagli sulle atmosfere di Urano e Nettuno.
La missione delle Voyager è una testimonianza del desiderio dell’uomo di esplorare l’universo e di lasciare un messaggio di se stesso. Il Voyager Golden Record, il disco d’oro a bordo delle sonde contenente immagini, suoni e saluti dalla Terra, rappresenta un gesto di speranza e di apertura verso l’ignoto, un messaggio di pace e curiosità rivolto a eventuali altre civiltà. La missione Voyager ci ricorda che, nonostante la nostra piccolezza nell’universo, siamo capaci di grandi sogni e di lasciare una traccia duratura.
L’umanità ha inviato queste sonde per dire: “Siamo qui, abbiamo amato, abbiamo pensato, abbiamo creato.” Anche se questo messaggio dovesse perdersi nello spazio, l’atto stesso di inviarlo testimonia il nostro desiderio di comunicare, di esplorare e di trovare un significato più profondo nel nostro cammino attraverso il cosmo. Le Voyager sono un simbolo del valore dell’uomo, che risiede nella sua capacità di immaginare, scoprire e lasciare qualcosa di significativo per chi verrà dopo di noi, o per chi, un giorno, potesse trovare quel messaggio tra le stelle.
Le scoperte delle sonde sono state significative: Voyager 1 ha confermato l’atmosfera densa di Titano, mentre Voyager 2 ha rivelato nuovi dettagli su Urano e Nettuno, tra cui le tempeste simili alla Grande Macchia Rossa di Giove. Anche se ora si trovano nel vuoto dello spazio interstellare, continueranno a viaggiare come messaggeri silenziosi dell’umanità, portando con sé il Golden Record e la nostra storia.
Carl Sagan (1934-1996) è stato un noto astrofisico, astronomo, scrittore e divulgatore scientifico. Famoso per il suo lavoro in astronomia e la capacità di comunicare concetti scientifici complessi al grande pubblico, ha avuto un ruolo fondamentale nel programma Voyager e nella creazione dei dischi dorati. Prolifico autore, Sagan ha scritto “Cosmos”, un libro e una serie televisiva di grande successo, dove esplora le meraviglie dell’universo e promuove l’educazione scientifica.