Ci sono lavori discografici che passano totalmente inosservati (e inascoltati), altri che durano una stagione, qualcuno ha un buon successo, ma pochi, a 40 anni di distanza dall’uscita continuano a girare sui giradischi, e uno di questi è “Meat is Murder” secondo album in studio della band inglese The Smiths. Un disco che non è solo una raccolta di canzoni, ma un’opera discografica che ridefinisce il ruolo della musica rock come veicolo di critica sociale.
È il momento in cui la voce di Morrissey e la chitarra di Johnny Marr portano la band (insieme a Andy Rourke e Mike Joyce) verso nuove direzioni. Possiamo dire che con “Meat Is Murder” gli Smiths smettono di essere semplicemente una band e diventano un simbolo, un’idea destinata a lasciare un’impronta indelebile nella storia della musica… e nei collezionisti di dischi. Questo perché (a titolo di curiosità) l’edizione originale pubblicata in Inghilterra conteneva nove tracce (come vedete nella foto) mentre nelle successive riedizioni, come traccia numero sei è stata aggiunta la canzone “How Soon Is Now?”. Ovviamente, per gli amanti del vinile, avere la prima edizione dell’LP risulta fondamentale.

Pubblicato l’11 febbraio 1985 dalla “Rough Trade Records”, una etichetta indipendente fondata sette anni prima da Geoff Travis, il disco raggiunse la prima posizione degli album più venduti in Inghilterra rimanendo in classifica per ben tredici settimane e rispetto all’album d’esordio presenta molte novità. Tanto per iniziare, Morrissey non ha paura di lasciarsi andare alle influenze esterne e, per esempio, in “Rusholme Ruffians” il testo prende spunto da “Fourteen Again” un brano dell’attrice e comica britannica Victoria Woods, mentre in “I want the one I can’t have” il verso The riches of the poor è preso in prestito da “Health, Health, the blessing of the Rich, the Riches of the Poor” della poetessa e saggista Edith Sitwell e “A tough kid who sometimes swallows nails” è un riferimento alla descrizione di James Dean da parte del regista Howard Sachler. E potremmo continuare così, analizzando tutti i brani contenuti nell’LP.

In ogni caso, con la pubblicazione del disco nel febbraio del 1985, Morrissey e compagni capiscono che la loro musica può diventare un megafono per il dissenso. A partire dalla copertina del disco, un fermo immagine del documentario “The Year of the Pig”di Emilie de Antonio, con un soldato il cui elmetto riporta la scritta “Meat Is Murder” al posto dell’originale “Make Love Not War”. Un messaggio pacifista che dura da 40 anni e che (per chi se l’avesse perso) adesso ritorna grazie all’etichetta Rhino che ha deciso di ristampare i quattro LP degli Smiths, le compilation di singoli dell’epoca e il live “Rank” https://www.rhino.com/search?search=the+smiths

Morrissey sarà in concerto a Catania, il prossimo 31 luglio.