di Giuseppe Maurizio Piscopo
Da RiPost. Penso che il paradiso in questa terra si trovi a Lercara nella Pasticceria Oriens. Se Dante l’avesse conosciuta ne avrebbe parlato con entusiasmo in un cantico del Paradiso. In questo è stato meno fortunato di me che ogni giovedì, con la scusa di accompagnare mia moglie per lavoro, passo da Lercara per assaggiare una fetta di cassata che mi ridà la vita per una settimana. In un libro antico, ormai introvabile ho letto che per raggiungere la felicità bisogna mangiare un cannolo una volta la settimana, solo così si raggiunge il settimo cielo…La Sicilia è bella perché è cangiante.
Ogni città ha il suo fascino, tre sono le bellezze di Lercara: lo zolfo, gli occhi delle ragazze e i dolci che sono i primi nel mondo… Amo profondamente questo Paese antico, misterioso, ricco di storia sicana, con i ritrovamenti di colle Madore e soprattutto per le sue tante curiosità e stranezze… A Lercara sono nati i nonni di Frank Sinatra, è nato Lucky Luciano e secondo le ricerche dello storico Mario Liberto, anche l’attore che ha fatto il film di Zorro Guy Williams, al secolo Armando Catalano… Lercara ha dato i natali a un grandissimo musicista Gaetano Castiglia che è attualmente la tromba solista dell’Orchestra Nazionale Jazz di Milano. Si è esibito a Dubai presso il Millennium Theatre e ad Amersfoort (Olanda) presso il World International Festival.
Ogni volta che mi fermo dal mio nuovo barbiere Ninni Valfrè, Totò Seminerio è andato all’improvviso in pensione per dedicarsi pienamente al ballo, lasciando i suoi clienti nello sconforto. Durante il taglio dei capelli, arriva puntualmente un caffè ed una pantofola della aasticceria Oriens e solo in quel momento mi sento il re della Sicilia l’amico fraterno di tutti i barbieri il mondo di cui ci si può sempre fidare, ne sanno una in più del diavolo!
A Lercara l’ospitalità è sacra come in tutta l’isola, ma il profumo ed il sapore dei dolci della Pasticceria Oriens meritano certamente una visita anche percorrendo un centinaio di chilometri a piedi allo stesso modo di quando si fa la promessa al Santo…Per un momento si dimenticano le meschinità della vita e si gode della bellezza di questa magnifica terra…
La pasticceria Oriens è stata inaugurata da Maurizio e Salvatore Garofalo nel 1991, avendo avuto dietro le spalle una tradizione e passione che si è tramandata da padre in figlio, essendo cresciuti nell’attività pasticcera dei genitori, che risale al 1970. Il segreto del successo di questa pasticceria sta nella scelta delle materie prime, che sono di grande qualità e la capacità di elaborarle; l’investimento sulla professionalità; il servizio; lo staff ben preparato, la pulizia e l’organizzazione. Lercara ha una tradizione antica di dolci prelibati, pantofole, cassate, cannoli e molte altre specialità. Tutte le pasticcerie della città meritano grande attenzione.
Ma parliamo di queste specialità dell’Oriens iniziando dai lievitati (panettoni, colombe, panfrutti) con canditi senza conservanti, pandolci al rum e cioccolato, al limoncello, le torte da credenza e le svariate mousse alla frutta, cremosi al cioccolato e la grande varietà di bavaresi e semifreddi. Inoltre i tradizionali regionali rivisitati e non. Nel periodo invernale il banco è arricchito dalla pralineria per gli amanti del cioccolato.
Per non parlare del banco colazioni, sempre a base di lievito naturale e burro di latterie francesi. E infine, ma non per ultimi, i rustici, con la svariata rosticceria tradizionale e innovativa, per chi si vuole deliziare durante l’arco della giornata. La pasticceria Oriens ha avuto grandi riconoscimenti internazionali durante il corso della sua attività ed ha raggiunto molti traguardi: finalista del Gran Prix della Pasticceria di Montecarlo, Vienna, Liegi, Lussemburgo, Madrid; l’inserimento del locale nelle maggiori guide: Gambero Rosso Bar d’Italia, Cronache di Gusto, Pasticceri e pasticcerie, Slow Food, Trip Advisor. Per realizzare un dolce di successo occorre: la conoscenza della materia prima, il saper abbinare l’esperienza e una buona dose di professionalità.
Questi dolci sanno di musica, pensate la genialità dei pasticceri Maurizio e Totò Garofalo hanno avuto la fantasia di legare la canzone “My Way” del famoso The Voice Frank Sinatra alla pantofola. Qui c’è la vecchia casa dei nonni, e quindi era giusto dedicargli alcuni dolci tipici. La Pantofola di Lercara, a base di mandorla, pistacchi e arance e qualche goccia di cioccolato, rivestita di una pasta frolla agli agrumi e rosolio. E’ un dolce intitolato “Terra”, a base di mousse di ricotta, cremoso al pistacchio e gelèe agli agrumi. Alla fine cosa sarebbe la vita senza la cassata siciliana? Qui la cassata si lega al paradiso che per una volta si sale senza scale!. La cassata per noi siciliani è una tradizione storica è la più bella lettera dell’alfabeto dei dolci. E’ un connubio di abbinamenti del nostro territorio. Ricotta rigorosamente di pecora, pan di spagna agrumato, il tutto avvolto in una pasta reale al pistacchio e decorata con dei canditi al naturale, che uniti sprigionano un profumo e un sapore unico. Del resto rimane uno dei dolci più conosciuti al mondo. Quindi se non fosse esistita sarebbe sicuramente mancato un pezzo del nostro territorio. Per il futuro i fratelli Garofalo pensano di espandere la loro conoscenza all’estero. Anche se già nel 2008 hanno inaugurato una pasticceria gelateria negli Stati Uniti d’America, a Rochester.
Curiosità letterarie
Lo scrittore Leonardo Sciascia amava il gelo di melone, il gelato giardinetto, il cioccolato di Modica, il bianco da mangiare e i taralli di Racalmuto che regalava agli amici. Spesso si fermava a Lercara, quando si passava obbligatoriamente per raggiungere Racalmuto e la provincia di Agrigento per comprare i dolci da Luigi Milazzo, ne ha parlato in un suo libro…
Sulla cassata siciliana
Dagli arabi alle monache, passando per il grande pasticcere palermitano Salvatore Gulì che ne codificò la versione più famosa nel 1873. “Tintu cu nun mangia la cassata a matina di Pasqua”, recita un antico detto dell’isola. Come si può rinunciare a questo straordinario e barocco trionfo di dolcezza? Per la cassata bisogna risalire al periodo arabo all’XI secolo. Gli arabi avevano importato alcuni prodotti: pistacchio, agrumi, mandorla, canna da zucchero: Qualcuno ha scritto che la cassata al forno sia nata nel rinomato quartiere della Kalsa, la più antica versione di questo dolce. L’evoluzione prosegue in epoca normanna al convento della Martorana a Palermo con la pasta reale, o pasta martorana a base di farina di mandorle. Salvatore Gulì introdusse la zuccata nella ricetta coltivata dalle abili suore della Badia del Cancelliere di Palermo. La cassata che conosciamo noi quella ricoperta di glassa e frutta candita si affermerà alla fine del XIX secolo.
Le foto sono state scattate da Pippo Furnari. Si ringraziano gli scrittori Lillo Alaimo Di Loro, Mario Liberto, Salvatore Indelicato e Angelo Pitrone per la foto della torta per il mio settantesimo compleanno.