IL 22 GIUGNO TORNA IL PALERMO PRIDE, EDIZIONE 2024. INTERVISTA ALLA MADRINA D’ONORE, L’ATTRICE SIMONA MALATO
Nata a Trapani, palermitana di adozione, Simona Malato è una delle attrici più espressive, emozionanti e autentiche dei nostri giorni. Ha ricevuto il Premio come migliore attrice protagonista del film pluripremiato Le sorelle Macaluso, straordinaria la sua interpretazione anche nel film Misericordia, sempre per la regia di Emma Dante. Recentemente abbiamo potuto apprezzare il suo talento in Stranizza d’amuri, di Giuseppe Fiorello.
Il 22 giugno sarà Madrine d’onore del Palermo Pride 2024. Con lei a fine parata anche la cantante BigMama che intratterrà ai Cantieri Culturali alla Zisai.
In occasione dell’evento, Michele Giacalone ha intervistato Simona Malato per Sicilia Buona

D: Simona Malato, apprezzatissima attrice e adesso anche Madrina del Palermo Pride 2024: perché ha accettato questo impegno e cosa significa per Lei?
R: Ho risposto ad un invito emozionato ed emozionante e sinceramente da me inaspettato. Poi a ben rifletterci posso intendere qual’è stato il motivo dell’invito. Luigi Carollo mi ha dato una responsabilità e io ho voluto accettarla soprattutto per quanto ritengo importante il lavoro che ha svolto in questi tredici anni di Pride. Insieme al Coordinamento Palermo Pride e tutte le associazioni che negli anni hanno partecipato ha costruito una storia che va onorata. Essere Madrina del Palermo Pride è un ruolo ben preciso e certamente potrebbe prevedere un commento tutto suo ma, in verità, e così spero di rispondere, penso che mi sia stato chiesto anche o sopratutto per i ruoli che spesso ho interpretato al cinema e in teatro.
Ogni donna a cui ultimamente ho dato volto e corpo è protagonista di una storia piccola, la sua, anonima e che spesso la relega nella solitudine e nell’impossibilità di dire. La storia di quella donna sconosciuta è però parte di un racconto più grande. Quelle vite, ci parlano delle nostre, perché noi tutte e tutti, che non essendo fortunatamente, ancora, sotto nessun bombardamento, possiamo ragionare sul nostro dissenso, abbiamo il dovere, dopo aver ragionato, di manifestare attivamente dicendo no alla violenza e alla guerra. Che la violenza in casa contro una donna, è come la guerra per un popolo. Hanno la stessa radice.
Io, oggi, mi sento responsabile verso le nuove generazioni, per me fare questo lavoro è un impegno civile e per questo scelgo di interpretare ruoli complessi e contraddittori. E mi sento così fortunata! Perché il mestiere vuole che io debba raccontare quelle donne senza giudicarle, posso prendermi il tempo dell’ascolto, il tempo lento che serve ad ognuno per interagire e poi conoscere e poi capire o forse non capire l’altra, l’altro che è diverso da se. Ma avendo quel tempo a disposizione , quello che dissipa la paura forse è più semplice confrontarsi con qualcosa che non capisce perché lontana da se. E’ un esercizio di ascolto che in questa epoca cosi veloce e violenta, facciamo fatica a raffinare. E’ un esercizio di accoglimento che la cultura patriarcale ha sempre messo al bando.
Se penso al Palermo Pride io penso ad una festa necessaria, come una ricorrenza che la comunità aspetta, il Pride non fa silenzio, anzi il contrario, ma credo che quello che è necessario all’ascolto qui ci sia, qui si diventa un coro, un onda perfetta. Io dal Pride mi sento garantita, se non ci fosse un Pride nella città dove vivo sarei più preoccupata per le mie figlie. Il Palermo Pride come tutti i Pride del mondo celebra alla massima potenza quello che ogni essere umano desidera per se. Potere esprimere se stesse e se stessi, senza paura di giudizio, è una libertà primaria, è come l’aria che respiriamo per vivere. Ed è la mancanza di questa aria che crea spirali di paura che poi diventa aggressività che poi diventa violenza. Siamo figli di una mentalità basata sul potere su, sugli altri subìto senza scelta. Il Pride è basato sul potere di cambiare le cose.

D: Cosa ci dobbiamo aspettare di nuovo?
R: Una folla gioiosa che si oppone all’incubo della rabbia dei nostri tempi. Una partecipazione trasversale dove moltissimi gruppi di attivisti stanno portando il loro contributo e il loro pensiero, in alleanza. Una grande rapper Big Mama con cui condivido il ruolo di Madrina, e tantissimi altri artisti. Una città in festa.
D: Quali sono i suoi prossimi impegni artistici?
R: In questo momento sto finendo di girare un opera prima che s’intitola Lo scuro di Giuseppe William Lombardo, un film in bianco e nero che racconta, in una Sicilia contemporanea e dai tratti gotici, l’ineluttabilità delle colpe dei padri che ricadono sui figli…tanto per restare in tema. Spero di tornare in teatro al più presto come è stato negli ultimi due anni, ma intanto con immenso piacere apprendo della candidatura nella cinquina delle attrici protagoniste ai Nastri d’Argento, per il film Misericordia di una coraggiosissima e luminosa Emma Dante, e che ha contribuito al raccontarmi come attrice e come donna affidandomi “quella personaggia” straordinaria che è Betta.
D: Un invito rivolto ai lettori di Sicilia Buona per partecipare il 22 giugno al Palermo Pride
R: Buon Pride a tutti, siateci perché il movimento della gioia é contagio e balsamo.