Maurizio Piscopo intervista Mauro Cottone
Ho conosciuto Mauro Cottone nel 2021 durante la registrazione del cd “Vitti’ Na Crozza La storia e la musica dei fratelli Li Causi”. Sono rimasto incantato nell’ascoltare le fedeli esecuzioni di Tommaso Sinatra dei brani dei due grandi maestri di Porto Empedocle. La sorpresa che mi ha affascinato ulteriormente è stato il suono del violoncello di Mauro Cottone, che ha arricchito gli arrangiamenti della canzone Vitti ‘Na Crozza musicata da Franco Li Causi, cantata dalla splendida voce di Antonio Zarcone, in un’esecuzione storica molto apprezzata dai critici musicali che hanno avuto il piacere di ascoltarla.
Questa interpretazione senza tema di smentita è molto struggente e si differenzia da tutte le altre. La canzone rappresenta la Sicilia nel mondo.
Avevo sentito parlare di Mauro Cottone negli ambienti musicali palermitani, ma prima di allora non l’avevo mai incontrato. Il musicista di Menfi quando non lavora si dedica esclusivamente alla famiglia. Ha quattro figli dell’età compresa tra i 4 e i 20 anni. L’ultimo libro che ha letto è Storia di un uomo ridicolo di Italo Calvino, mentre l’ultimo film che ha visto al cinema insieme alla sua famiglia è Oceania. L’ultimo spettacolo che ha realizzato è Taranrah- Tarantella Project per il Festival Zampognarea a Catania. Il suo colore preferito è azzurro carta di zucchero, la città che vorrebbe visitare è Lisbona. Ma andiamo a conoscere da vicino il maestro Mauro Cottone.
L’Intervista
D: Come e quando nasce la tua passione per la musica?
R: Probabilmente sin dal grembo materno. Mio padre era un flautista importante e quando scelse la famiglia alla carriera, fondò prima un corpo Bandistico e poi aprì un negozio di strumenti musicali a Menfi. Io lo seguivo sempre.
D: Una tua definizione della musica?
R: Una ragione di vita, della mia vita.
D: Un musicista è un viandante che spesso regala sogni?
R: Si, solo se non si piega alle esigenze di mercato.
D: Com’è improntato il rapporto con gli altri musicisti?
R: Nell’assoluto rispetto, anche se c’è sempre qualcuno pronto a tradirti.
D: Qual è stato il tuo primo strumento musicale?
R: Il pianoforte.
D: E la tua prima composizione?
R: Una canzone dedicata alla mia ragazza.

D: Come vive oggi un compositore in una città rumorosa?
R: Non penso che possa fare molto, sente sempre l’esigenza di cercare e creare luoghi nuovi, riflessivi e di ispirazione.
D: Hai suonato in moltissimi teatri. Qual è il teatro che ami di più e nel quale vorresti tornare?
R: Il Teatro Valle di Roma.
D: Qual è il fascino ed il piacere di suonare in una grande orchestra?
R: Ti senti protetto, ti senti parte di una grande famiglia e le dinamiche sono elevate alla massima potenza.

D: Dove finisce la musica, quando si spengono le luci del teatro?
R: Ritorna da dove è sgorgata nel cuore e nella mente dei musicisti e del pubblico.
D: Nei lager i musicisti hanno continuato a suonare. Nessuno può fermare la musica nemmeno nei campi di concentramento…
R: Questi grandi musicisti sono la prova reale della grande forza della musica anche nei momenti di dolore.
D: Musica e cinema. Certe volte le musiche possono rovinare l’atmosfera di un film…
R: Musica e immagine sono fondamentali, non a caso alcuni registi preferiscono lavorare con gli stessi compositori Fellini- Rota, Leone e Tornatore con Ennio Morricone.
D: Chi sono i tuoi musicisti di riferimento?
R: Giovanni Sollima e J. S. Bach
D: Quali consigli ti senti di dare ad un bambino che da grande vuole fare il musicista?
R: Non imparare subito a leggere le note, ma sforzarsi a riprodurre le melodie ad orecchio, la considero l’unica e vera palestra.
D: Se non avessi fatto il musicista nella tua vita, quale mestiere avresti scelto?
R: Avrei fatto l’avvocato. Conosco molti avvocati che sono bravissimi musicisti.
D: In Italia abbiamo avuto e continuiamo ad avere grandissimi compositori di musiche per il cinema: Ennio Morricone, Nino Rota, Armando Trovajoli, Nicola Piovani. Cosa deve avere la musica per il cinema per restare immortale?
R: Sicuramente chi scrive colonne sonore per il cinema deve essere un compositore che conosce bene le tecniche compositive, in questo campo non si può improvvisare, la colonna sonora deve essere ben organizzata in tutta la sua stesura, curando anche molti dettagli. La musica deve essere incollata alle immagini, così da diventare immagine essa stessa.
D: Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
R: Da poco ho completato un mio lavoro discografico, Taranrah Tarantella Project, le tipiche tarantelle siciliane originali, riarrangiate da grandi compositori, su tutti Giovanni Sollima. Con mia moglie Eleonora Tabbì , bravissima cantante, stiamo registrando un disco di brani siciliani, alcuni scritti da noi, altri presi in prestito dalla tradizione popolare. In queste esecuzioni la voce umana si fonde a quella del violoncello per sognare con gli “Itinerari siciliani”.
Mauro Cottone

Mauro Cottone si è diplomato in Violoncello sotto la guida del Maestro Giovanni Sollima e in
Discipline musicali Jazz con il M° Salvatore Bonafede con il massimo dei voti. Negli anni ‘90 è stato primo violoncello delle orchestre da camera Kandinsky, Armonici e Orchestra Barocca Siciliana. Si è esibito in qualità di solista e compositore con progetti di musica etnica aprendo i concerti dei Cento Cellos di Giovanni Sollima in prestigiosi teatri tra i quali il Teatro Valle in Roma, la Triennale di Milano il Teatro del Giglio e l’Auditorium Boccherini di Lucca, il Teatro di Verdura e Auditorium Rai di Palermo . Ha suonato con il gruppo di world music “Ut-Comma” esibendosi presso il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Greco di Taormina e nel Principato del Liechtenstein. Nel 2013 ha partecipato al concertone del 1° Maggio in piazza San Giovanni di Roma con i Cento Cellos di Giovanni Sollima e sempre con loro nello stesso anno al concerto della Notte della Taranta a Melpignano. Nel 2018 riceve il premio “Inventiva e Creatività” dagli Amici della Musica di Palermo e dalla SIAE, esibendosi in qualità di solista presso il teatro “Verdura” di Palermo. Nel 2020 entra come solista nel cartellone degli Amici della musica di Palermo e si esibisce al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo per il “Progetto Scuola”. Collabora stabilmente con il cantautore Siciliano Ezio Noto nel gruppo dei Disìu, con i quali ha avuto modo di esibirsi in più occasioni presso l’Auditorium della Rai di Palermo, in vari festival Siciliani e per gli Amici della Musica presso il teatro Politeama di Palermo. Ha avuto modo di collaborare in più occasioni con il grande percussionista Siciliano Alfio Antico, con il quale ha inciso nel 2021 “Anatomia Popolare” disco di e con Ezio Noto. Nel 2023 riceve il Premio “Sipario d’oro” presso il teatro della Panoramica dei Templi ad Agrigento e nel 2024 pubblica il suo primo disco da solista dal titolo “Taranrah – Tarantella Cello Project”. È docente di Violoncello presso il Liceo Classico e Musicale “Empedocle” di Agrigento.

Mauro Cottone – foto di Giuseppe Sabella
