“Eterno Visionario”: Il mondo intimo di Luigi Pirandello, l’umanità, le passioni, le ossessioni e l’esistenza più segreta nel nuovo film di Michele Placido
Il mondo intimo di Luigi Pirandello, l’umanità, le passioni, le ossessioni e l’esistenza più segreta intrappolata fra l’amore dirompente e impossibile per Marta Abba e il burrascoso rapporto con la dolorosa follia della moglie Antonietta Portulano. Il film ritrae molti aspetti inediti dello scrittore. Pirandello amava il treno che è presente in molte novelle.
Fabrizio Bentivoglio – foto di F. Di Benedetto
Il film non poteva avere inizio migliore…
Un treno a vapore riesce a commuoverci. E’ l’inizio della storia, il viaggio della nostra vita tormentata e inquieta, un treno a fari spenti nel buio della notte, a ricordarci il nostro destino incerto. Un viaggio nella letteratura, da Girgenti a Stoccolma passando per la Berlino dei cabaret con l’affascinante presenza internazionale di Ute Lamper e poi Milano, l’America di Broadway e Hollywood, tutti tableaux vivants di un uomo votato, giammai costretto, a sopravvivere al proprio genio. Questo film conferma una mia idea sul Cinema: la prima cosa per fare un buon film è avere un buon testo, da cui trarre la sceneggiatura. Il film si ispira al libro di Matteo Collura “Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello”.
ETERNO VISIONARIO. UN FILM DI MICHELE PLACIDO – TRAILER
1934. In treno verso Stoccolma, dove lo scrittore siciliano riceverà il premio Nobel per la letteratura. Luigi Pirandello rivive il fascino e la magia dei personaggi che hanno popolato la sua vita e ispirato la sua arte.
Davanti al suo sguardo passano i fantasmi di un’intera esistenza: la follia della moglie, incapace di comprendere e accettare la scelta di vita di un artista predestinato; il burrascoso legame con i figli, schiacciati dal genio paterno e per questo incapaci di volare con le proprie ali; il controverso rapporto con il fascismo; lo scandalo del suo teatro, sovversivo e troppo moderno per il perbenismo borghese; il sogno di un amore assoluto per la giovane attrice eletta a sua musa ispiratrice in un’inestricabile compenetrazione fra arte e vita.
Durante il suo viaggio in treno verso Stoccolma nel dicembre 1934, Pirandello riflette su alcuni momenti salienti della propria vita, che vengono così inscenati in una raccolta di ricordi di periodi e personaggi diversi. C’è la moglie Antonietta Portulano, malata e paranoica con le sue crisi destabilizzanti per l’intera famiglia; ci sono i tre figli della coppia; c’è il teatro, le voci nella testa e gli scandali da cui nascono i Sei personaggi, il fiasco della prima; il cinematografo, Berlino; il contatto con Murnau per un grande film europeo; il fascismo; le zolfatare di Sicilia; e Marta Abba, la musa, una giovane attrice che ammalia Pirandello già maturo.
Nel 2010 lo scrittore Matteo Collura con l’editore Longanesi ha pubblicato “Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello” che ha presentato alla rassegna curata da Giacomo Pilati “Libri, autori e bouganville” a San Vito Lo Capo, alla presenza del fotografo Angelo Pitrone. Quella sera ho posto una domanda a Matteo Collura, quel libro mi aveva scioccato e turbato per un nuovo e tormentato racconto sulla vita di Luigi Pirandello.
Dopo 14 anni, ispirandosi a questo testo, il regista Michele Placido ha realizzato il capolavoro cinematografico della sua vita. Partirei da una confessione che il regista Michele Placido ha rilasciato l’altra sera al pubblico del cinema Tiffany di Palermo: “Qualche tempo fa sono stato ospite del regista Giuseppe Tornatore, gli ho parlato di un mio progetto su un film dedicato a Luigi Pirandello, una mia vecchia idea. Dalla descrizione che ho fatto Peppuccio mi ha ascoltato con attenzione, poi mi ha detto, vedrai che questo sarà il film della tua vita”.
Sul Pirandello di Collura viene fatta completa luce sul suo teatro, dove nel dramma talvolta si affaccia per un attimo il sorriso, come un sole d’inverno. E così eccole, più vive e vere che mai, le infinite maschere della sua fantasia: i sei personaggi, Enrico IV, l’uomo dal fiore in bocca, il mago Cotrone, lo scrivano Ciampa… Si scopre la verità: sul suo fascismo, tutt’altro che episodico e ambiguo, sulla follia della moglie, sul rapporto con i figli, di cui fu al contempo vittima e carnefice.
Il film curato in ogni dettaglio, storico, letterario, nelle ambientazioni, nelle musiche, nei dialoghi, nella fotografia, in ogni scena, merita di essere visto da tutti, soprattutto dalle nuove generazioni che hanno un’idea molto scolastica dello scrittore agrigentino.
Eterno Visionario aiuta a conoscere un Pirandello diverso e inedito, nella splendida interpretazione di Fabrizio Bentivoglio. Ieri nel manifestare la mia gratitudine a tutto lo staff ho detto a Bentivoglio che la sua interpretazione di Pirandello è inarrivabile, la migliore in assoluto.
Fabrizio Bentivoglio e Maurizio Piscopo – foto di Rosario Neri
Una lode va all’interprete Valeria Bruni Tedeschi per la sua umanità, con lei il film raggiunge una profondità di sentimenti e di interpretazione della follia che coinvolge l’anima dello spettatore dall’inizio alla fine.
Valeria Bruni Tedeschi – Fabrizio Bentivoglio – foto di F. Di Benedetto
Splendida Federica Luna Vincenti è la prima volta che scopriamo la bellezza e la fragilità di Marta Abba che ci porta per mano nel teatro di quegli anni che non è felice e spensierato.
Federica Luna Vincenti e Fabrizio Bentivoglio – foto di F. Di Benedetto
Un plauso particolare ad Angelisa Castronovo, produttore esecutivo, che ha seguito con pazienza e professionalità tutte le fasi di questo film appassionante e complesso. Una doppia lode va a Michele Placido per la regia e per l’interpretazione di Saul Colin, agente e collaboratore di Pirandello.
ETERNO VISIONARIO – Michele Placido – foto di F. Di Benedetto
La sorpresa si trova soprattutto nel cast giovane, in Aurora Giovinazzo (Lietta) che senza dubbio una garanzia di forte intensità emotiva al servizio del personaggio, in Michelangelo Placido, poco più che esordiente e con pochissime battute, riesce in una profondità espressiva molto efficace, malinconica e presente.
Michelangelo Placido – Aurora Giovinazzo – foto di F. Di Benedetto
Appena due anni dopo al suo Caravaggio, Michele Placido torna a raccontare l’intimità di un’altra importante icona italiana, Luigi Pirandello. Eterno Visionario ha debuttato alla Festa del Cinema di Roma 2024 con successo e sarà al cinema a partire da domani. La sceneggiatura è di Placido insieme ai giornalisti agrigentini Matteo Collura e Toni Trupia. E’ la quindicesima regia di Michele Placido.
L’uscita della pellicola avviene in occasione del novantesimo anniversario dell’assegnazione del premio Nobel a Pirandello, avvenuto l’8 novembre del 1934. Lo considero il vero omaggio a Pirandello e ad Agrigento capitale della Cultura.
Luigi Pirandello ad Agrigento
ETERNO VISIONARIO
UN FILM DI MICHELE PLACIDO
CAST ARTISTICO
LUIGI PIRANDELLO – FABRIZIO BENTIVOGLIO
ANTONIETTA PORTULANO – VALERIA BRUNI TEDESCHI
MARTA ABBA – FEDERICA LUNA VINCENTI
STEFANO PIRANDELLO – GIANCARLO COMMARE
LIETTA PIRANDELLO – AURORA GIOVINAZZO
FAUSTO PIRANDELLO – MICHELANGELO PLACIDO
MINO MANNI – MASSIMO BONTEMPELLI
CELE ABBA – ANNA GARGANO
PADRE – SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE – MARCELLO MAZZARELLA
FIGLIASTRA – SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE – DAJANA RONCIONE
MADRE – SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE – GUJA JELO
con la partecipazione straordinaria di UTE LEMPER e con MICHELE PLACIDO nel ruolo di SAUL COLIN