La “meraviglia” del Festival Lirico dei Teatri di Pietra: edizione record con oltre 45000 presenze e un cartellone di eccellenze
Nel cuore barocco e vitale della città di Catania, presso il Teatro Greco Romano, si è conclusa l’edizione 2024 del Festival Lirico dei Teatri di Pietra con due date che hanno registrato, ancora una volta, il tutto esaurito, oltre all’apprezzamento e all’entusiasmo di pubblico e critica.
L’iniziativa inedita e inclusiva: Cavalleria rusticana tradotta in Lingua dei Segni
Una novità a livello nazione è stata la traduzione contestuale in Lingua dei Segni dell’opera di Mascagni, “Cavalleria rusticana”, grazie alla sinergia stretta dal Festival con l’Ente Nazionale Sordi e l’Associazione “Sicilia, Turismo per tutti”.
Aveva intervistato di recente le interpreti Lis, Valeria Licitra e Sonia Mucci, per raccontarvi meglio e da diverse prospettive la “meraviglia” del Festival dei Teatri di Pietra e la lodevole iniziativa del direttore del Festival, il Maestro Francesco Costa.
Francesco Costa, Direttore artistico del Festival Lirico dei Teatri di Pietra:
“Si è ripetuta la ‘meraviglia’ della musica che trascende il suono. Gesti, mani, visi hanno traslato l’intima essenza di pagine di immortale e onirica bellezza musicale in vibrazioni e suggestioni; la Sicilia si è affermata pioniere in questo ambizioso progetto che speriamo venga esteso a tutti i Teatri italiani per rendere l’opera lirica veramente accessibile anche ai sordi e assecondarne la sua stessa genesi, ossia la popolarità: la musica, la cultura, il teatro e il melodramma diventano diritti per tutti”.
Le voci internazionali del cast
“Cavalleria rusticana” ha visto schierati nomi di rilievo internazionale: Anna Maria Chiuri, nel ruolo di una appassionata ma determinata e decisa Santuzza, il brillante tenore Davide Piaggio, il baritono Carlos Almaguer e i mezzosoprani Antonella Arena e Leonora Ilieva.
Il soprano tedesco Diana Damrau ha incantato il pubblico
Eccezionale l’esibizione di Diana Damrau, la primadonna più vocalmente e interpretativamente dotata del panorama operistico mondiale, nella sua tappa italiana in esclusiva. Di rilievo è stato il sentito e accorato omaggio al “Cigno etneo” con estratti da Norma, La Sonnambula, Capuleti e Montecchi, grazie anche alla performance del Coro Lirico Siciliano, che si è confermato compagine vocale di assoluta compattezza e con un colore unico che lo consacra quale coro di riferimento per il repertorio prettamente “belcantista”.
L’Orchestra in residence del Festival, ovvero l’Orchestra Filarmonica della Calabria, è stata diretta dalla sapiente bacchetta di Pavel Baleff, direttore tra i più apprezzati a livello internazionale.