SICILIA BUONA vi racconta l’ennesimo scandalo che ha scosso il mondo della giustizia. Protagonisti di questa vicenda giudiziaria che ha del paradossale è la famiglia Ossino.
Tutto inizia nel 1990 quando la famiglia Ossino riceve una ingiunzione di pagamento per un debito millantato dalla banca, debito che all’epoca era di 34 milioni delle vecchie lire. La Famiglia Ossino fa ricorso e nel 1994 la procedura viene bloccata.
Passano 10 anni, nel 2004 arriva una nuova notifica dalla banca sempre in riferimento a quei 34 milioni di Lire, debito che nuovamente la Famiglia Ossino contesta. Inoltre precisiamo che secondo la legge, essendo trascorsi 10 anni, il debito è andato in prescrizione, quindi la somma nuovamente richiesta alla famiglia Ossino non è dovuta.
Nel 2009 subentra l’azione di una giudice del Tribunale di Catania che, pur senza averne titolo e senza fascicolo, nomina un CTU che conteggia il debito dal 1990 al 2010 facendolo lievitare fino a 850 mila Euro.
E così, la giudice stabilisce che l’immobile di proprietà degli Ossino sia messo in vendita all’asta. Nel 2013 la famiglia Ossino viene costretta a lasciare la casa di proprietà e l’immobile viene venduto in fretta.
Altri guai per la giudice: Riscossione Sicilia e le accuse di tentata concussione
La giudice in questione, oltre ad essere indagata per il caso Ossino con le accuse di abuso d’ufficio, diffamazione e calunnia, ha in corso anche altri procedimenti, come ad esempio il processo per l’accusa di tentata concussione ai danni di Riscossione Sicilia.
Una vicenda che ha avuto delle ripercussioni molto pesanti sulle vite degli Ossino che continua a chiedere di fare luce su quanto accaduto.