LE DONNE E IL CONFLITTO TRA L'”IO” E LA “SPECIE”
In occasione dell’evento Donna D 2019 alla Fondazione Feltrinelli di Milano, Umberto Galimberti, filosofo, sociologo e psicanalista, spiega il conflitto che ogni donna vive tra due soggettività, quella dell’”Io” e della “specie”.
ECONOMIA DELL’IO ED ECONOMIA DELLA SPECIE: UN CONFLITTO TUTTO FEMMINILE
Umberto Galimberti: “La donna dall’origine dei tempi è sempre stata vincolata alla natura. Il suo corpo è sempre stato previsto come corpo di riproduzione. La donna è sempre stata pensata legata alla natura, quindi non libera. Oggi le donne stanno entrando nella storia grazie agli anticoncezionali: la generazione non è più un destino per loro, ma è una libera scelta, e non è un passaggio da poco.
Ciò nonostante, nella donna si combatte molto più drasticamente che nel maschio, quel conflitto tra le due soggettività che ci abitano: una è l’”Io” e l’altra è la “specie”.
L’economia della specie, a cui è vincolata la donna in quanto genera, è completamente in contraddizione e antitetica all’economia dell’Io.
Una donna che deve generare assiste alla deformazione del proprio corpo, al trauma della nascita (che non è solo del bambino), alla soppressione del suo tempo, alla dedizione totale al nascituro, all’allattamento, alla cura, al sonno, al cambio del pannolino …a tutto.
Probabilmente perderà anche il lavoro, attraverso la perdita del lavoro perde la socializzazione, magari perde anche i suoi amori, che non sono limitati al figlio e al marito.
Dal punto di vista dell’economia dell’Io è un disastro, dal punto di vista della specie un guadagno secco! Questo conflitto gli uomini non lo avvertono”.
“PERICOLOSO PER LE DONNE PENSARE DI POTER CAMBIARE UN UOMO”
“Le donne hanno anche un potere assoluto, quello di vita e di morte: possono generare e possono abortire. Questo potere assoluto genera in lei un vissuto di onnipotenza molto pericoloso che si traduce nel fatto di pensare di poter cambiare un uomo. Ma gli uomini sono come pietre, non si lasciano spostare dal loro impianto e concepiscono la donna non come un altro da sé, ma come un loro possesso. Questa dimensione possessiva fa sì che l’uomo percepisca la donna con cui vive come una risposta alle sue esigenze. Quando questa risposta non arriva più si arriva anche al femminicidio. Il femminicidio si può evitare se le donne non si affidano a questo vissuto naturale, intrinseco di onnipotenza. Non siete onnipotenti potete generare i figli, ma non potete rigenerare gli uomini. Quando questi uomini vi trattano male lasciateli subito, andate via, perché andate incontro a una vita di frustrazioni che, anche quando non uccidono, vi fanno vivere male“.
“ATTENTE AI NARCISISTI. NIENTE ILLUSIONI: GLI UOMINI NON CAMBIANO”
“Le donne si innamorano dei narcisisti. Ma i narcisisti sono persone handicappate a cui manca la struttura della relazione, e non la acquistano strada facendo nella loro vita. E’ come se ad una persona mancasse un braccio, non è che glielo puoi aggiungere vivendo con lui.
E come si diventa narcisisti? I maschi trascurati dalle madri o che hanno delle madri molto severe, dove non hanno sorbito una dimensione di sentimento, hanno due chance per sopravvivere: o vanno in depressione (quella che gli psichiatri chiamano “anaclisi infantile”) oppure investono su sé stessi.
Investire su sé stessi è la loro salvezza ma è la disgrazia per chi ci vive insieme. Anche se sono belli, affascinanti, non cascate nella trappola, perché non vi daranno niete. Per loro il prossimo, e quindi voi donne, siete il loro applausometro, coloro che conferma le loro scelte, li gratifica con i complimenti, ma al di là di questo non sono capaci di vedere l’altro, quindi non sono idonei alla convivenza”.
“LE DONNE ENTRINO NELLA STORIA COME DONNE, SE SI COMPORTANO DA UOMINI LE COSE NON CAMBIERANNO MAI”
“Tenete presente questa differenza radicale tra maschile e femminile, anche se ci avviamo verso una cultura unisex, la differenza tra uomo e donna è radicale. Le donne hanno qualche chance in più, però devono entrare nella storia fatta dagli uomini, e quando entrano nella storia non si comportino come gli uomini, si comportino come donne, altrimenti le cose non cambieranno mai”.
UMBERTO GALIMBERTI
Umberto Galimberti, nato a Monza il 2 maggio 1942 è un filosofo, saggista e psicoanalista italiano e giornalista di La Repubblica.
Esponente della psichiatria fenomenologica, iscritto all’Ordine degli psicologi con specializzazione in psicoterapia, ha rivisitato e reinterpretato, in maniera originale e con taglio interdisciplinare, autori, momenti e aspetti del pensiero filosofico e della cultura in generale. Il suo maggior contributo riguarda lo studio del pensiero simbolico inteso come la base primeva e più autentica della psiche umana, a cui seguirà poi quello logico-metafisico e razionale.