“La trattativa Stato-mafia nel 1992 ci fu ma non è reato”Assolti gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Giuseppe De Donno, Antonio Subranni e l’ex senatore Marcello Dell’Utri.Confermata la condanna a Nino Cinà e pena ridotta a Leoluca Bagarella.
Lo Stato è assolto
L’accusa aveva chiesto la conferma delle condanne pronunciate dalla Corte d’Assise di Palermo nel 2018.
Secondo l’accusa “uomini delle istituzioni, apparati istituzionali deviati dello Stato, hanno intavolato una illecita e illegittima interlocuzione con esponenti di vertice di Cosa nostra per interrompere la strategia stragista. La celebrazione del presente giudizio ha ulteriormente comprovato l’esistenza di una verità inconfessabile, di una verità che è dentro lo Stato, della trattativa Stato-mafia che, tuttavia, non scrimina mandanti ed esecutori istituzionali perché o si sta contro la mafia o si è complici. Non ci sono alternative”.
La sentenza del 23 settembre 2021
Assolti gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno perché il “fatto non costituisce reato”. Assolto anche l’ex-senatore Marcello Dell’Utri “per non aver commesso il fatto”. Prescrizione delle accuse confermata a Giovanni Brusca.
Per Leoluca Bagarella pena ridotta di un anno: i giudici riqualificano il reato in tentata minaccia a Corpo politico dello Stato, dichiarando le accuse parzialmente prescritte. Confermati i 12 anni a Nino Cinà.
Si attendono ora le motivazioni della sentenza che, pur confermando l’esistenza di una Trattativa fra lo Stato e la mafia, condanna solo i mafiosi. Lo Stato è così assolto.