Siglato un accordo tra l’Università Ca’ Foscari e il comune di Riese Pio X, nel trevigiano: l’università veneziana studierà e conserverà i murales del progetto “The Wallà“. Giunto alla quarta stagione, il progetto ha visto la realizzazione di 17 murales nella frazione di Vallà, 3 mila abitanti, tra cui quelle di artisti di livello internazionale come EricailCane, Stenlex, Millo e Agostino Iacurci.

La prima volta che si è parlato di salvare i murales è stato per le pitture murali di Keith Haring: il salvataggio delle opere dello street artist americano scomparso a 32 anni è stato affidato ad team di scienziati dell’Università di Pisa, la città dove dipinse il suo ultimo murale “Tuttomondo” sulla chiesa di Sant’Antonio abate.
Il tema è all’ordine del giorno oggi in Italia, dove si stima vi siano migliaia di artisti che operano a livello professionale nella street art, anche se solo qualche decina di loro è a livelli di notorietà internazionale. Ma sono poche le città dove non ci sia un murales. A Sciacca (per esempio), una intera zona della città è stata valorizzata grazie a questi artisti e all’associazione Ritrovarsi che da anni porta avanti questa iniziativa. Ma occorre conservare e salvaguardare.

Come salvaguardare le opere? E’ sicuramente un’impresa complicata perché la maggior parte dei dipinti murali sono realizzati con materiali commerciali di origine sintetica, scelti in base a considerazioni di natura artistica e non sempre per la loro durabilità; le conseguenze a volte sono evidenti, da variazioni cromatiche al distacco della pittura. La sfida è comprendere la composizione dei materiali utilizzati per un murales e sapere quali azioni conservative svolgere fin dalla sua origine o in fase di restauro del dipinto.
Ma per fortuna, in apertura della quarta stagione del progetto “The Wallà” è stato siglato un protocollo di intesa che ha visto al tavolo l’associazione di promozione sociale Collettivo Bocaverta APS, che sta realizzando un borgo dedicato alla street art nella frazione di Vallà, il Comune di Riese Pio X, che sostiene e collabora al progetto e la stessa Università Ca’ Foscari.
L’idea è quella di inviare team di professionisti durante la realizzazione dei prossimi murales, programmata per questa estate. In tutto, si stima di realizzare quattro o cinque opere. Questi gli artisti confermati che saranno oggetto dei primi studi: Tellas e Pixel Pancho a giugno, Franco Fasoli a luglio, Joys e Orion a settembre.
The Wallà diventa così un progetto pilota non solo per la rigenerazione urbana, ma anche nell’ambito della conservazione e della salvaguardia delle opere murali all’aperto con la speranza che simili accordi vengano stipulati fra amministrazioni e università siciliane.
A Vallà vivono tremila persone e sui muri del paese negli ultimi quattro anni sono stati realizzati 17 murales, tra le opere più apprezzate, quelle di artisti di livello internazionale come EricailCane, Stenlex, Millo e Agostino Iacurci.