Il ribasso del costo del denaro: cause e conseguenze

Il ribasso del costo del denaro può essere uno strumento efficace per stimolare l’economia, ma deve essere gestito con cautela. Se prolungato, può portare a squilibri come inflazione, indebitamento eccessivo e bolle speculative, con conseguenze negative per i risparmiatori e la stabilità finanziaria. La sfida per le banche centrali è bilanciare i benefici immediati con i rischi a lungo termine.

E’ di questi giorni la comunicazione della BCE di ribassare il costo del danaro. Perché ciò sta avvenendo? E’ un fatto positivo o negativo?

Cosa significa ciò per l’economia dei risparmiatori e del Paese?

Il ribasso del costo del denaro, cioè la diminuzione dei tassi di interesse, è un fenomeno che può essere influenzato da una serie di fattori economici e politici. Vediamo quali sono le principali cause e le conseguenze di questa dinamica.

Le banche centrali, come la BCE o la Federal Reserve, possono decidere di abbassare i tassi di interesse con una politica monetaria espansiva. Questa misura viene adottata in periodi di bassa crescita economica, alta disoccupazione o inflazione ridotta. Ridurre i tassi di interesse rende più economico il prestito di denaro, stimolando le imprese a investire e i consumatori a spendere di più, con l’obiettivo di rilanciare l’economia.

Un’altra causa frequente è la bassa inflazione. Quando i prezzi non crescono o addirittura calano (deflazione), le banche centrali abbassano i tassi per spingere la domanda e riportare i prezzi a un livello più sostenibile. Un’inflazione troppo bassa è pericolosa, in quanto può indicare una stagnazione economica.

Un eccesso di liquidità nei mercati finanziari è un altro fattore che può contribuire alla diminuzione dei tassi di interesse. Quando c’è molta disponibilità di denaro da parte delle banche, queste sono incentivate a prestare a condizioni più favorevoli, riducendo il costo del denaro. Un clima di stabilità economica e politica può far diminuire ulteriormente i tassi, poiché gli investitori, sentendosi più sicuri, accettano rendimenti più bassi.

Durante un rallentamento economico, la domanda di prestiti si riduce e le banche rispondono abbassando i tassi per incentivare gli investimenti e il consumo. Anche le politiche fiscali espansive dei governi, come un aumento della spesa pubblica o una riduzione delle tasse, possono contribuire a far scendere il costo del denaro, poiché riducono la domanda di credito da parte dei privati.

Infine, le aspettative di crescita economica debole e una maggiore competizione tra istituti finanziari spingono ulteriormente verso un ribasso dei tassi in quanto imprese e consumatori sono meno propensi a prendere in prestito a tassi elevati.

Quali sono le conseguenze di questa politica monetaria

Quando i tassi di interesse scendono, le conseguenze sono sia positive che negative. Sul fronte positivo, un costo del denaro più basso incentiva gli investimenti delle imprese, che possono ottenere prestiti a condizioni più vantaggiose per espandere le proprie attività. Questo porta a una maggiore crescita economica e a una riduzione della disoccupazione. I consumatori, a loro volta, sono spinti a spendere di più, dato che il costo di prestiti e mutui è più basso.

I governi beneficiano anch’essi del ribasso dei tassi, poiché riduce i costi del debito pubblico, liberando risorse per altre spese o per tagliare le tasse. Inoltre, il denaro a basso costo spesso porta a un aumento dei prezzi degli asset, ossia del valore di mercato di beni o strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, immobili o materie prime. In altre parole, è il costo a cui questi beni vengono comprati e venduti sui mercati finanziari o reali.

Per esempio, nel caso di un’azione, il prezzo dell’asset è il valore a cui un titolo di una società viene scambiato in borsa. Per un immobile, il prezzo dell’asset è il valore di mercato della casa o dell’edificio. Allo stesso modo, per le obbligazioni (titoli di debito), il prezzo dell’asset rappresenta quanto un investitore è disposto a pagare per acquistare quel titolo.

Tuttavia, ci sono anche effetti negativi. Uno dei rischi principali è l’inflazione: se i tassi restano troppo bassi per troppo tempo, la domanda può crescere eccessivamente, facendo aumentare i prezzi. Inoltre, un accesso troppo facile al credito può portare famiglie e imprese a indebitarsi oltre misura, aumentando i rischi di insolvenza se i tassi dovessero risalire rapidamente.

I risparmiatori sono penalizzati dalla riduzione dei rendimenti sui depositi, il che può scoraggiare il risparmio e spingere verso investimenti più rischiosi. Infine, il ribasso dei tassi può portare a un deprezzamento della valuta, favorendo le esportazioni ma rendendo più costose le importazioni, con il rischio di aumentare i prezzi interni e danneggiare la bilancia commerciale.