Un incontro speciale tra il maestro e i bambini per esplorare il potere delle storie

Palermo, 4 febbraio 2025 – Il suono delle parole e il potere delle storie hanno risuonato tra le mura della scuola elementare Raffaello Lambruschini, dove il maestro e scrittore Giuseppe Maurizio Piscopo ha presentato il suo libro La vita è un alfabeto. L’evento, arricchito dalla presenza di alcuni ospiti e accompagnato da un momento musicale con la sua fisarmonica, ha visto i bambini delle classi terze e quarte diventare protagonisti del dialogo con l’autore.

Un libro nato dall’insegnamento

Una dichiarazione del Maestro Piscopo:

Gli scrittori, gli intellettuali, i musicisti, dovrebbero incontrare spesso i bambini si arricchirebbero spiritualmente e scoprirebbero i valori della vita”.

Servizio di Davide Di Stefano

Con 21 lettere si può costruire o distruggere il mondo“, ha ricordato Piscopo ai piccoli lettori, sottolineando l’importanza delle parole e della narrazione nella crescita personale e sociale. Il libro, pubblicato da Navarra Editore con le illustrazioni di Tiziana Viola-Massa e la prefazione di Salvatore Ferlita, raccoglie racconti che affrontano temi fondamentali come l’amicizia, la solidarietà, il rispetto per le fasce deboli e il rifiuto di ogni forma di violenza, dalla mafia alla guerra. Il filo conduttore dell’opera è un messaggio forte: rimettere al centro dell’attenzione politica e sociale il benessere dell’infanzia.

Non si tratta solo di un libro per bambini, ma di una vera e propria “scatola magica”, come la definisce lo stesso Autore, capace di trasmettere insegnamenti preziosi e valori universali. La vita è un alfabeto nasce dall’esperienza di Piscopo come maestro presso la scuola Lambruschini, dove ha insegnato per oltre vent’anni, imparando dai suoi alunni tanto quanto loro hanno imparato da lui.

I bambini diventano intervistatori

L’incontro di questa mattina nelle classi terze e quarte non è stato solo una semplice presentazione, ma un vero e proprio scambio tra generazioni in un confronto serrato su moltissimi argomenti. Sono stati i bambini, infatti, a interrogare il maestro Piscopo e l’illustratrice Tiziana- Viola Massa a porre domande sulla genesi delle storie, sul significato delle illustrazioni e sul ruolo delle parole nel mondo contemporaneo, su come nasce e si illustra un libro.

E’ stato un momento di dialogo e scoperta che ha permesso ai piccoli lettori di entrare nel cuore della narrazione, comprendendo come nasce un racconto, come si illustra e quali emozioni può trasmettere.

Prima di dormire, un tempo, i genitori raccontavano storie ai loro figli, regalando loro un ultimo momento di dolcezza prima di spegnere la luce“, ha detto Piscopo, ricordando quanto sia importante mantenere viva la tradizione orale e la magia della narrazione.

Musica e riconoscimenti

L’evento si è concluso con una parte musicale che ha visto protagonista il maestro e la sua fisarmonica. Il maestro Giuseppe Maurizio Piscopo ha regalato ai bambini le canzoni Din Don Campanon, Tre pescatori di Livorno, Dumani è Duminica, Palermo d’inverno, canzoni nate e musicate presso la scuola Lambruschini che hanno creato nei bambini un momento di festa e coinvolgimento. La musica, proprio come le parole, questa mattina è diventata un linguaggio universale capace di unire e trasmettere emozioni profonde.

La vita è un alfabeto ha ricevuto il premio dalla Federazione Scrittori Italiani e dall’Associazione Archeoclub di Palermo, un riconoscimento che conferma il valore letterario e pedagogico dell’opera.

LA VITA E' UN ALFABETO - di Giuseppe Maurizio Piscopo
LA VITA E’ UN ALFABETO – di Giuseppe Maurizio Piscopo

L’importanza di educare attraverso la narrazione

L’evento alla scuola Lambruschini ha dimostrato ancora una volta quanto sia fondamentale il potere delle storie nella crescita dei bambini. Non solo per imparare a leggere, ma per scoprire il mondo, sviluppare empatia e immaginare un futuro migliore. Il maestro Piscopo, con il suo libro, ha lasciato nei cuori dei piccoli lettori un messaggio forte e chiaro: la vita è davvero un alfabeto, e sta a noi scegliere le parole giuste per raccontarla.

Intervista al maestro Giuseppe Maurizio Piscopo su La vita è un alfabeto

D: Nel tuo libro La vita è un alfabeto, il filo conduttore è rappresentato da valori come l’amicizia, la solidarietà e l’ascolto. Come nasce l’idea di raccontare questi temi attraverso un alfabeto narrativo?

R: L’alfabeto è la base di tutto: con le lettere costruiamo le parole e con le parole costruiamo le storie, che a loro volta costruiscono la nostra visione del mondo. Ho voluto che ogni racconto fosse una piccola chiave per aprire il cuore e la mente dei bambini, per farli riflettere su temi importanti come la pace, la giustizia e il rispetto per gli altri. Sono stati proprio i miei alunni, con le loro domande e la loro curiosità, a suggerirmi la necessità di un libro che mettesse l’infanzia al centro del mondo.

D: Hai dedicato La vita è un alfabeto ai bambini che insegnano ai grandi a leggere le stelle. Cosa intendi con questa dedica?

R: I bambini hanno uno sguardo puro sul mondo, vedono le cose con occhi pieni di meraviglia e riescono a trovare significati profondi anche nei dettagli più semplici. Spesso sono loro a insegnarci a vedere oltre, a riscoprire il senso dell’ascolto e della gentilezza. Ho voluto dedicare il libro a loro perché credo che l’educazione sia un dialogo, non un monologo: mentre insegniamo, impariamo, e mentre raccontiamo, scopriamo sempre qualcosa di nuovo.

D: Hai scritto e musicato diverse opere, tra cui le poesie di Gianni Rodari. Quanto conta la musica nella trasmissione delle storie e dei valori ai più piccoli?

R: La musica è un linguaggio universale, arriva diretta al cuore senza bisogno di traduzioni. Quando le storie si intrecciano alla musica, diventano più vive, più emozionanti. Ho sempre usato la musica nella mia didattica perché aiuta i bambini a memorizzare, a sognare e a comprendere meglio le parole. Gianni Rodari diceva che la fantasia aiuta a cambiare il mondo, e la musica è un veicolo straordinario per accendere la fantasia.

D: Quali sono i libri che hai scritto quando insegnavi al Lambruschini?

R: Ripensandoci bene è stato un periodo intenso di ispirazione. Ho scritto molti testi fra cui la canzone della nostra città Palermo d’inverno cantata prima da Alessandra Salerno e poi da Rita Consiglio e il coro Luigi Braille, le storie di Giufà, Le avventure di Lino Panno, Il vecchio che rubava i bambini, Sogni e Passioni, La maestra portava carbone, La vita è un alfabeto e nell’utltimo anno prima di andare in pensione ho iniziato le prime pagine del libro dedicato a Danilo Dolci.

D: Nel libro si parla anche dell’importanza della narrazione nella crescita dei bambini. Secondo te, oggi i genitori leggono ancora storie ai loro figli come un tempo?

R: Purtroppo, sempre meno. Oggi le famiglie hanno ritmi frenetici e spesso i bambini sono immersi in contenuti digitali che, sebbene stimolanti, non possono sostituire il valore di una storia raccontata con la voce di un genitore. Un tempo, prima di dormire, si ascoltavano fiabe e racconti, c’era un contatto affettuoso tra genitori e figli. Ho scritto La vita è un alfabeto anche per ricordare quanto sia importante tornare a questa dimensione intima della narrazione: un libro letto insieme non è solo un momento educativo, è un dono d’amore.

All’incontro sono intervenuti:

Il vicepreside della Scuola Guglielmo Marconi Roberto Vitale che ha introdotto i lavori, l’illustratrice Tiziana Viola- Massa, Riccardo Dolce, le maestre Sabrina Firicano, Sonia Marcì, Rosalia Rossi, Francesca Pirrone, Brigida La luce, Nadia Messina. Un ringraziamento al giornalista Davide Di Stefano per le riprese video.
Le foto in articolo sono di Giorgio Profita.