Alla presenza di un pubblico numeroso ed attento è stata presentata la raccolta del professore Vincenzo Tavormina, dal titolo: “La casa del vicino di fronte”, Edizioni Phasar

Alla presenza dei figli Dominique e Giuseppe Tavormina, della moglie dello scrittore Anna e di un numerosissimo pubblico è stato presentato il libro “La casa del vicino di fronte” di Vincenzo Tavormina presso la Libreria Macaione di Palermo.

Ad introdurre il libro è stato Nicola Macaione che ha parlato del professore, critico letterario e scrittore raffinato. Il pomeriggio è stato condotto dal maestro Maurizio Piscopo che ha raccontato l’interessante opera di Tavormina intercalandola con la splendida recitazione di alcuni brani del libro, da parte dell’attore Marco Feo e con le note struggenti della sua fisarmonica.

Ospite d’onore Ciro Spataro che ha portato un vecchio libro del Premio Marineo con la poesia “Chissà” di Vincenzo Tavormina che ha vinto il Premio Marineo nel 1986 consegnatogli dal dottore Pino Spinella. Ciro Spataro, ex sindaco di Marineo, ha letto al pubblico la poesia ed ha discettato sulla nobile storia del Premio Marineo, che è stato consegnato a grandi personaggi della letteratura russa e non solo.

Vincenzo Tavormina, poeta, scrittore e insegnante di lettere appartiene, come lui stesso affermava, a quella sparuta schiera di scrittori che sentono la letteratura e lo scrivere non come dilettantismo o edonismo utilitaristico, ma come zelo civile e tensione etico-religiosa.

La famiglia Tavormina ha deciso di pubblicare nel centenario della nascita, i racconti inediti custoditi in un cassetto, insieme a un saggio critico su Giuseppe Ungaretti ed è venuta a Palermo per alcuni giorni appositamente da Bergamo. La copertina è curata da Manfredi Marceca.

Le storie raccontate da Vincenzo Tavormina sono allegre e fanno riflettere, hanno uno stile ironico e garbato. I momenti di spensieratezza e di comicità si alternano a spunti di riflessione e alla profonda comprensione delle debolezze umane. Il maestro Piscopo ha riferito che l’opera di Tavormina richiama i grandi scrittori del passato Pirandello, Rodari, Ennio Flaiano. Bellissime le descrizioni e le citazioni colte contenute nel libro.

Dominique ha raccontato della sua curiosità nell’ascoltare il padre che lavorava in libreria. Ecco la sua testimonianza: “Ricordo quanto mi piacesse andare a trovarlo mentre scriveva, sia da bambina che da adolescente, per chiedere cosa facesse, per scoprire se ci fosse qualche “novità” o per farmi raccontare qualcosa”. Giuseppe ha riferito della passione del padre per la medicina e per le novità librarie di quegli anni.

La presentazione del libro si è conclusa con una musica dei barbieri siciliani suonata alla fisarmonica dal maestro Piscopo, con la promessa che il prossimo anno la famiglia Tavormina ritornerà in Sicilia e nel frattempo completerà la pubblicazione delle altre opere del padre per farle conoscere ad un pubblico più numeroso.