È lo scrittore francese Pierre Michon il vincitore del Premio letterario “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”, premiato per il suo libro d’esordio, “Vite minuscole“, pubblicato in Francia nel 1984, tradotto in Italia nel 2016 e vincitore del Premio che si svolge a S. Margherita di Belice nel 2024. Insomma, dalla pubblicazione al conferimento di questo premio sono passati ben 40 anni. Troppi per un libro che molti definiscono come uno dei capolavori della letteratura francese. Ma si sa, in Sicilia i collegamenti sono lenti.

Ad annunciare il vincitore è stato il presidente della commissione del premio, lo scrittore Salvatore Silvano Nigro, che durante la serata di proclamazione del vincitore ha presentato il suo ultimo libro, dal titolo “Il principe fulvo”, pubblicato da Sellerio con l’introduzione scritta da Francesco Piccolo (ovvero il vincitore della passata edizione del Premio Tomasi di Lampedusa), mentre, a sua volta, Salvatore Silvano Nigro, lasciando i panni dello scrittore ha presentato il libro di Gioacchino Lanza Tomasi, alla presenza del nuovo Direttore Scientifico del premio, Giuseppe Lanza Tomasi. Anche questo pubblicato da Sellerio e con l’introduzione di Salvatore Silvano Nigro.
Detta così sembra una cosa fatta in famiglia, un po’ come le minuscole vite raccontate da Michon negli otto racconti che compongono il suo libro e che poi assurgono a ruolo di “scrittura”. Sembra di trovarsi in quelle occasioni in cui l’amico (o l’amica) scrittore famoso accetta di scrivere la frase ad effetto nella fascetta del libro che pubblica l’amica/o scrittrice esordiente.
Ma la domanda che sorge spontanea, quando si parla di letteratura e di premi è: perché premiare un libro pubblicato quarant’anni fa? Forse perché viene ancora oggi considerato un capolavoro della letteratura contemporanea francese? Forse perché Claudio Magris (altro vincitore del Premio) lo ha paragonato a Borges? Forse perché non si premia il libro ma lo scrittore? Forse perché alla commissione giudicatrice piacciono gli scrittori francesi che pubblicano con Adelphi o perché i membri della suddetta commissione arrivano in notevole ritardo? Perché se l’andazzo è questo, un libro pubblicato quest’anno potrà sperare di vincere il premio Tomasi di Lampedusa nel 2064 (se l’autore sarà ancora vivo). Insomma, più che un premio ad un libro, quest’anno sembra un premio alla carriera.
Che poi, a pensarci bene, in diciannove edizioni di un premio letterario dedicato allo scrittore siciliano Tomasi di Lampedusa e che dovrebbe premiare libri che hanno qualcosa in comune con “Il Gattopardo”, non ha mai vinto nessun scrittore isolano e neppure un editore siciliano (che pure ci sono e pubblicano anche libri interessanti.)
In compenso, la sua storia (quella del premio) è iniziata con una piccola connotazione politica (a margine) quando nella prima edizione venne premiato lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua. Se poi analizziamo gli editori, ben nove edizioni sono andati a libri pubblicati da Einaudi, quattro ad Adelphi, due libri editi da Feltrinelli, e poi Bonpiani, Salani, Garzanti e Guanda uno ciascuno. Insomma il gotha dell’editoria italiana. Ma forse, con tutte queste pubblicazioni edite da Sellerio, una speranza c’è!
Giusto per essere chiari, Pierre Michon è uno dei più grandi scrittori europei e i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, ma questo da solo non dovrebbe bastare per consegnare un premio letterario prestigioso. Però, come diceva Pirandello, così è se vi pare, la giuria ha così deciso e l’appuntamento per la consegna del premio è il prossimo 3 agosto a Santa Margherita Belice.

Il premio per gli scrittori è stato conferito dal 2003:
2003 – Abraham B. Yehoshua per La sposa liberata einaudi
2004 -Tahar Ben Jelloun per Amori stregati bonpiani
2005 -Claudio Magris per Alla cieca garzanti
2006 -Anita Desai per Fuoco sulla montagna einaudi
2008 -Edoardo Sanguineti per Smorfie feltrinelli
2009 -Kazuo Ishiguro per Notturni einaudi
2010 -Francesco Orlando per La doppia seduzione einaudi
2011 -Valeria Parrella per Quale amore einaudi
2012 -Amos Oz per Il monte del cattivo consiglio feltrinelli
2013 -Mario Vargas Llosa per Il sogno del Celta einaudi
2014 -Javier Marìas per Gli innamoramenti einaudi
2015 -Fleur Jaeggy per Sono il fratello di XX adelphi
2016 -Emmanuel Carrère per Il Regno adelphi
2017 -Orhan Pamuk per La donna dai capelli rossi einaudi
2018 -Fernando Aramburu per Patria guanda
2019 -Carlo Ginzburg per Nondimanco adelphi
2020 -Guzel’ Jachina per Zuleika apre gli occhi salani
2021 e 2022 – non assegnato
2023 -Francesco Piccolo per La bella confusione einaudi