Papa Francesco ha segnato il suo pontificato con un’azione costante a favore dei più deboli,
della pace e della giustizia. Il Giubileo 2025 rappresenta il culmine del suo messaggio: una
Chiesa che non giudica, ma accoglie; che non alza muri, ma costruisce ponti. In un mondo
segnato da paure e incertezze, la sua chiamata a essere “pellegrini di speranza” risuona più
forte che mai. Qualunque sia il futuro della Chiesa, l’eredità di Francesco resterà quella di un
pastore che ha camminato con il suo popolo, incarnando il Vangelo con semplicità e coraggio.
Le Origini e l’Esperienza in Argentina
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, ha avuto un ruolo significativo nella Chiesa cattolica in Argentina prima di diventare pontefice nel 2013. La sua attività si è concentrata su temi di giustizia sociale, povertà e diritti umani, spesso in contrasto con i governi argentini e le élite economiche.
Bergoglio è nato a Buenos Aires nel 1936 ed è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1958. Dopo la formazione in filosofia e teologia, è stato ordinato sacerdote nel 1969 e, negli anni ’70, nominato Provinciale dei Gesuiti in Argentina (1973-1979), durante la dittatura militare (1976-1983). In quegli anni, alcuni lo accusarono di non aver protetto a sufficienza alcuni sacerdoti perseguitati, mentre altri lo difesero, sostenendo che avesse operato discretamente per salvare vite umane.
Divenuto arcivescovo di Buenos Aires nel 1998, ha guidato la Chiesa con uno stile austero e vicino ai più poveri, rinunciando alla residenza ufficiale e muovendosi con i mezzi pubblici. Ha promosso la pastorale delle “villas miserias”, sostenendo il recupero dei tossicodipendenti e il reinserimento sociale degli emarginati. Durante la crisi economica argentina del 2001, ha denunciato le disuguaglianze e la corruzione politica.
Il Pontificato e il Messaggio di Speranza

Eletto Papa nel 2013, Francesco ha incarnato l’immagine di un pastore vicino al popolo, scegliendo la semplicità e la misericordia come guida del suo ministero. Il suo pontificato ha posto al centro la giustizia sociale, la lotta contro la povertà e la necessità di una Chiesa accogliente e aperta.
Con l’avvicinarsi del Giubileo 2025, il suo messaggio si è fatto ancora più forte: “Pellegrini di Speranza” è il tema scelto, un richiamo a non fermarsi, a non arrendersi e a credere che il bene possa ancora prevalere. Per Papa Francesco, la speranza non è un concetto astratto: si manifesta nelle scelte quotidiane, nella solidarietà e nella capacità di costruire un mondo più giusto.
Papa Francesco e la Guerra in Ucraina
Fin dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, il Papa ha assunto una posizione di mediatore, evitando di schierarsi apertamente con una delle due parti ma condannando fermamente la violenza. Ha chiesto ripetutamente un cessate il fuoco e ha invitato la comunità internazionale a trovare una soluzione diplomatica.
Uno dei momenti più significativi del suo impegno è stato quando si è recato personalmente all’ambasciata russa presso la Santa Sede per esprimere la sua preoccupazione per il conflitto. Ha anche consacrato la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, sottolineando la necessità di pace e riconciliazione.
La sua posizione ha suscitato reazioni contrastanti: mentre molti lo hanno lodato per il suo impegno nel favorire il dialogo, altri lo criticano per un’apparente equidistanza tra aggressore e aggredito.
Tuttavia, il Papa ha ribadito che il suo ruolo è quello di costruire ponti e cercare la pace attraverso la diplomazia e il dialogo.
Il Futuro della Chiesa e il Prossimo Conclave
Ad oggi il Collegio Cardinalizio conta 252 membri, di cui 138 elettori con meno di 80 anni. La maggioranza dei cardinali elettori è stata creata da Papa Francesco (112 su 138), mentre 22 da Benedetto XVI e 4 da Giovanni Paolo II.
Tra i principali candidati al prossimo conclave figurano:
- Cardinale Pietro Parolin (Italia, 70 anni) – Segretario di Stato Vaticano, moderato e possibile continuatore dell’eredità di Francesco.
- Cardinale Fridolin Ambongo Besungu (Repubblica Democratica del Congo, 65 anni) – Conservatore, contrario a dottrine progressiste.
- Cardinale Wim Eijk (Paesi Bassi, 71 anni) – Ex medico, molto conservatore e critico delle riforme di Francesco.
- Cardinale Peter Erdo (Ungheria, 72 anni) – Conservatore, contrario all’inclusione dei divorziati risposati nella Comunione.
- Cardinale Luis Antonio Tagle (Filippine, 67 anni) – Progressista, favorevole a una Chiesa più inclusiva per persone LGBT e divorziati.
- Cardinale Raymond Burke (USA, 76 anni) – Arciconservatore, critico delle tendenze liberali di Francesco.
- Cardinale Mario Grech (Malta, 67 anni) – Moderato, focalizzato sull’inclusività.
- Cardinale Matteo Zuppi (Italia, 69 anni) – Figura chiave nel Vaticano di Francesco, considerato tra i favoriti.
L’elezione del nuovo Papa dipenderà da dinamiche interne al Collegio Cardinalizio e dall’ispirazione spirituale che guiderà il conclave.