Pirandello. Questo, codesto e quello” scritto da Salvatore Ferlita e da Sergio Vespertino - Sicilia Buona

Il Pirandello che non ti aspetti a teatro

Venerdì sera sono stato invitato da giornalista al Teatro Agricantus di via XX Settembre a Palermo per assistere ad un evento straordinario, il nuovo spettacolo scritto da Salvatore Ferlita e dall’attore Sergio Vespertino dal titolo: “Pirandello. Questo, codesto e quello”. Un fila interminabile di persone molto ordinata, come ho visto negli anni giovanili nei cinema e nei teatri di Parigi attendeva con ansia l’apertura del foyer. Negli sguardi del pubblico si leggeva in maniera chiara la curiosità di assistere ad uno spettacolo originale e spiritoso, da un’idea originale di Salvatore Ferlita, unico critico letterario che si permette di rimproverare sulle pagine letterarie di Repubblica gli scrittori siciliani e non solo, riuscendo ad entrare nelle loro profonde e nascoste debolezze.

Uno spettacolo fuori dagli schemi che coinvolge molto il pubblico

Non c’è il Pirandello triste che conosciamo e che non sorride mai. Sergio Vespertino in un’ora racconta, soffre, ride, piange, interroga e rimprovera lo scrittore agrigentino per la crudeltà delle sue pagine che hanno tolto la tranquillità e non hanno fatto più vivere serenamente molti personaggi.

Le descrizioni e le domande dell’attore rivolte allo scrittore sono ricche di fantasia di umorismo. Alcune volte la parlata è dotta, altre volte si mescola con il dialetto espresso dalla voce popolare con frasi e saggi proverbi ad effetto che arrivano diritti al cuore. Il testo molto curato in ogni dettaglio, riprende talune novelle: Sei personaggi in cerca d’autore, La casa del granella, Il vitalizio, La verità, Il berretto a sonagli, L’uomo dal fiore in bocca, Il fu Mattia Pascal ed altre opere.

Il pubblico ha sottolineato il suo apprezzamento con applausi dall’inizio alla fine. Questo lavoro teatrale ci fa conoscere un grande Vespertino padrone delle scene, capace di cambiare molti registri. In alcuni momenti fa ridere e in altri fa riflettere.

PIRANDELLO. QUESTO, CODESTO E QUELLO.
di Salvatore Ferlita e Sergio Vespertino
musiche di Pierpaolo Petta
scenografia di Salvatore Scherma
produzione Agricantus Società Cooperativa Culturale Sociale

Ecco una sua dichiarazione rilasciata a Palermo Today: “Mantenendo il giusto rigore che richiede un autore del calibro di Pirandello – dice Sergio Vespertinoabbiamo imbastito uno spettacolo di narrazione che vuole stare lontano dai soliti cliché. Con questo spettacolo portiamo in scena un nuovo modo di raccontare Pirandello secondo una personale chiave di lettura, che porta con sé l’ironia e il giusto sguardo di dissacrante distacco”.

Accanto a Sergio Vespertino un appassionato Pierpaolo Petta alla fisarmonica concentratissimo sulle sue musiche, precise, puntuali, intense, piene di pathos capaci di far commuovere, di far ballare e sognare allo stesso tempo ogni spettatore. Musiche tristi e allegre che si fermano di botto per sottolineare la bellezza del testo.

Pirandello. Questo, codesto e quello” è uno spettacolo che stupisce il pubblico e lo trascina in una sorta di viaggio inaspettato. E non poteva andare diversamente conoscendo la maestria di Salvatore Ferlita, considerato il maggiore studioso di Pirandello in Italia. Attraverso Pirandello di sbieco pubblicato da Sellerio ci ha fatto conoscere molti lati poco notti dello scrittore agrigentino. Per me questo è lo spettacolo dell’anno, da promuovere in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Dopo Palermo è previsto un tour in diversi teatri dell’isola e fuori.

Ecco qualche curiosità sullo spettacolo raccontata da Salvatore Ferlita:

“Luigi Pirandello era solito dare udienza ai fantasmi, a quelle presenze larvali che di tanto in tanto lo imploravano per ottenere cittadinanza letteraria, nella speranza di essere inseriti nel canale di scorrimento della presunta vita vera. Erano i signori personaggi delle sue future novelle, ciascuno dei quali con una particolare miseria o aberrazione da far conoscere. Ma cosa accadrebbe se un giorno, a recarsi dal grande scrittore, fossero invece i personaggi noti delle sue novelle, delle commedie o dei romanzi? Quelli ormai di dominio pubblico, perché bene o male incrociati a scuola o nei teatri: se fossero, dunque, loro i questuanti? Venuti fuori dalle pagine, inopinatamente sbucati dalle tavole di un palcoscenico, sospinti insomma dal motore dell’insoddisfazione, stanchi della maschera finora indossata, adesso chiedono al loro autore conto e ragione, gli rinfacciano l’ignominia alla quale sono stati inchiodati, vogliono a tutti i costi restituirgli la loro “croce”.

E mentre il clima si fa arroventato e la vertigine si impossessa di tutti quanti, personaggi e autore compreso, i ruoli si ribaltano: è Pirandello stavolta a non poterne più, a volersi liberare dei legacci d’inchiostro e psicologici che lo avvinghiano alle sue opere per mostrare, finalmente, il vero volto che gli appartiene, inusitato e sorprendente. Provando a immaginare, tracotanza delle tracotanze, una vita alternativa, uno spazio diverso per le sue povere cavie”.

Che Luigi Pirandello nutrisse una passione per l’occulto e soprattutto per lo spiritismo è cosa nota. Infatti i fantasmi – sia spiriti paurosi che dei veri e propri buontemponi – hanno avuto un ruolo importante nella sua produzione letteraria, basti pensare a novelle come “La casa del Granella”, “Il vitalizio” o anche “Il fu Mattia Pascal”, solo per citarne alcuni.

Le cronache riportano che il Premio Nobel agrigentino, rinchiuso nel suo studio, fosse solito dare udienza a quelle presenze larvali che di tanto in tanto lo imploravano per ottenere cittadinanza letteraria, nella speranza di essere accolti nel canale di scorrimento della “presunta” vita vera.

Repliche e prossime date

Lo spettacolo “Pirandello. Questo, codesto e quello” replicherà tutti i giorni fino a mercoledì 10 luglio (ogni giorno alle ore 21, domenica alle ore 18).

Da agosto lo spettacolo sarà in tournée nel circuito di Teatri di Pietra (domenica 4 agosto Cattolica Eraclea; martedì 6 agosto San Cipirello; mercoledì 7 agosto Cefalà Diana; domenica 11 agosto Termini Imerese; sabato 24 agosto Marineo; mercoledì 28 agosto Caltanissetta).

Un consiglio da Maestro, andate a vedere questo spettacolo insieme alle vostre mogli, alle vostre compagne, sono certo che si divertiranno un mondo. Avranno l’occasione di farsi belle, di andare dal parrucchiere, di indossare vestiti e gioielli bellissimi. Tutte le donne amano il teatro alla follia. E’ uno dei luoghi dove possono mostrare la loro bellezza e questo spettacolo non possono perderlo.

Di Maurizio Piscopo

Giuseppe Maurizio Piscopo (Favara 1953), maestro elementare, compositore e musicista, ha collaborato con Radio Rai Sicilia e attualmente scrive per diverse testate, tra le quali Ripost, Sicilia ON Press e Malgrado tutto. Ha pubblicato, tra gli altri, Musica dai saloni (Casa Museo Palazzolo Acreide, 2008), Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo, con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone (Salvatore Sciascia Editore, 2015), Le avventure di Lino Panno (Qanat Edizioni, 2017), La maestra portava carbone, con Salvatore Ferlita (Torri del Vento, 2018), Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore, 2019), finalista al Premio Racalmare, Raccontare Sciascia, con Angelo Campanella (Navarra Editore, 2021), Vitti ’na crozza. La storia e la musica dei fratelli Li Causi, con Antonio Zarcone (Lilit Books, 2021). Nel 2022 ha ricevuto il premio “Un Maestro per la vita”.