MESSINA, INAUGURAZIONE VIADOTTO RITIRO E CONFERENZA STAMPA
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MESSINA – 30 LUGLIO 2024. Riapre il Viadotto Ritiro, opera attesa da dodici anni dai messinesi e non solo. Si tratta, infatti, di un’opera strategica fondamentale per la viabilità della citta di Messina, oltre ad essere una importante porta di accesso alla Sicilia.
Presenti all’inaugurazione del Viadotto Ritiro l’Assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, il Presidente del Cas, Filippo Nasca, il Direttore Generale del CAS, Franco Calogero Fazio, il collaudatore statico in corso d’opera, l’Ingegnere Sergio Arcoria, l’amministratore delegato della Toto Costruzioni Generali, Alfonso Toto, il sindaco di Messina, Federico Basile e il prefetto Cosima Di Stani. Assente il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani.
In merito alla realizzazione del Viadotto Ritiro abbiamo sentito l’Ing. Sergio Arcoria, Collaudatore statico in corso d’opera: “Ringrazio chi mi ha dato l’opportunità di effettuare il collaudo di una struttura così importante per la Sicilia e in particolar modo per la Città di Messina, e cioè l’amministrazione Regionale cui faccio parte come ingegnere del Dipartimento regionale Tecnico.
Il viadotto Ritiro composto da due carreggiate a campata continua mista in acciaio Corten e cemento armato, con isolatori sismici in sostituzione degli appoggi fissi e con il rinforzo delle pile con camice di cls e fibre di Carbonio, rappresenta un modello di tecniche ingegneristiche all’avanguardia. La sfida è stata proprio quella di capire, studiare gli elaborati progettuali e confrontarli con le varie norme cui facevano riferimento per attestarne la conformità. Un’esperienza sicuramente entusiasmante e gratificante dal punto di vista della crescita professionale. Ringrazio infine tutti coloro che hanno collaborato, i tecnici e maestranze dell’impresa TOTO, i tecnici ed i vertici del CAS, i tecnici della commissione di collaudo tecn. amm., il D.L., il Prof. Recupero, che a vario titolo ho avuto il piacere di conoscere e di apprezzare per la professionalità.“

In foto, da sinistra: Ing. Arturo Rizzo, Direttore di Cantiere Toto Costruzioni Generali; Ing. Pietro Certo, Direttore dei lavori; Ing. Sergio Arcoria, Collaudatore statico; Ing. Ettore Pagani, Capo Area della Toto Costruzioni Generali.

In foto, da sinistra: Ing. Dario Costantino, Dirigente Area tecnica CAS, Ing. Arturo Rizzo, Direttore di Cantiere Toto Costruzioni Generali, Ing. Sergio Arcoria, Collaudatore statico, Dott. Franco Calogero Fazio, Dirigente Generale del CAS, Arch. Francesca Villari Supporto al RUP.
Conferenza stampa
Alessandro Aricò, Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità: “Un’opera che si aspettava da troppo tempo. Oggi non è una festa ma è una giornata importante per la Sicilia e per la provincia di Messina. Ricordiamo oggi Salvatore Ada, operaio e figlio della Sicilia, figlio di Messina, che ci ha lasciato proprio per un incidente sul lavoro nel 2021. Sarà cura del Governo trovare il modo di ricordarlo dedicando quest’opera a lui e a tutte le vittime sul lavoro.”
Filippo Nasca, Presidente del CAS: “E’ stata completata un’opera pubblica che servirà a rendere più fluido il traffico della città di Messina. Inoltre il Viadotto Ritiro è un’opera che rappresenta anche dal punto di vista ingegneristico uno dei migliori esempi in Europa.”
Franco Calogero Fazio, Direttore Generale del CAS: “Sono stati mesi difficili. Ringrazio principalmente le maestranze che sono i veri protagonisti, hanno lavorato ad alta quota, a quaranta metri dal suolo con rischi importanti e con condizioni atmosferiche spesso difficili. Voglio ricordare Salvatore Ada che ha pagato il prezzo più alto per la realizzazione di questa autostrada.”
Nel corso della conferenza stampa tutti i relatori e le Istituzioni presenti hanno ricordato Salvatore Ada, l’operaio che tre anni fa fu vittima di un incidente sul lavoro proprio mentre operava sul viadotto Ritiro.
Il costo totale dell’opera è di 68 milioni di euro, 51 milioni dei quali a carico del bilancio del Cas, 14 milioni finanziati dalla Regione Sicilia con fondi a valere sulla programmazione Fsc 2014-2020, 3 milioni a carico dello Stato per il “caro materiali”.