Chiara Ferragni - Sanremo 2023Chiara Ferragni - Sanremo 2023

di Anna Lisa Maugeri

Cara Chiara Ferragni, ho seguito con interesse e senza alcun pregiudizio il suo monologo nel corso della prima serata del 73° Festival di Sanremo. Quando ho udito la prima frase del suo discorso mi sono emozionata.

“Ciao bimba, ho deciso di scriverti una lettera”. Ho pensato che fosse una scelta forte e meravigliosa quella di scrivere a sua figlia, a lei e alla donna che sarà domani. Ho subito pensato all’impatto dirompente che avrebbe avuto nei telespettatori ascoltare dalla sua voce le parole dedicate alla propria figlia in una lettera e sul palcoscenico del teatro Ariston, sul primo canale della TV nazionale e in mondo visione. Ero pronta a commuovermi.

Una lettera all’amore più importante della propria vita, alla propria figlia, rappresenta una lettera al futuro, non solo a quello della sua bimba, ma anche a quello di tutte le giovani donne di oggi e di domani.

Mi preparavo a sentire parole semplici ma profonde, esortazioni al coraggio, alla dignità, alla forza dei sogni e al valore dell’essere donna, con tutte le difficoltà e gli ostacoli determinati da una mentalità sessista e misogina mai realmente superata.

Poi, però, ha continuato a leggere la sua lettera e man mano che andava avanti, l’emozione è mutata in sorpresa prima, delusione poi.

Ha scritto una lettera alla bambina che è stata e per quanto sembrasse meno interessante, ho mantenuto un sentimento di fiducia, certa che la sua lettera sarebbe comunque stata rivolta a tutte noi donne.

La gente mi conosce e mi chiede selfie insieme”

Sai, la gente mi conosce e mi chiede selfie insieme. È una bella sensazione venire apprezzata da milioni di persone” ha detto come se questo aspetto fosse la dimostrazione palese del suo successo.

E da quelle righe in poi la distanza fra Lei, donna e mamma, e me, donna e mamma, si è allargata all’infinito fino a comprendere che viviamo su due pianeti diversi e che siamo e resteremo due mondi lontani e diversi.

Avrebbe potuto spostarsi dall’occhio di bue sotto il quale è costantemente abituata ad esibirsi, avrebbe potuto spostare l’attenzione da sé e mostrare empatia vera e profonda verso tutte quelle donne che davvero ogni giorno faticano il doppio di un uomo senza godere del giusto e meritato riconoscimento.

Perché è vero, quando sei una donna devi fare il doppio, come Lei stessa afferma, ma allo stesso tempo devi ridimensionarti, mutilare sempre qualcosa di te, ambizioni e sogni, per fare posto agli altri. Quando sei donna devi sottrarre alla tua esistenza tempo e spazio, dividerne con la famiglia sempre un po’ di più rispetto ad un uomo, nella quotidianità e ancor più se qualcuno in casa ha bisogno di un accudimento particolare. Questo perché occuparti dei figli o dei genitori anziani e malati è sempre inteso come un compito riservato alla donna.

Moltissime donne non avranno mai il privilegio di una babysitter o di una colf, ogni giorno saranno obbligate a moltiplicare le proprie energie per far quadrare tutto e non trascurare niente e nessuno.

Pregi: ricca e famosa

Tra coloro che hanno interpretato le mie parole come un attacco alla sua persona, tantissimi sono persone comune e hanno tentato di controbattere affermando che Lei però è ricca e famosa ed io no. Evidentemente in molti ormai considerano denaro e popolarità due qualità fondamentali, addirittura confondendole per caratteristiche valoriali.

Qualità che si misurano in numero di like e di follower, una visione che lascia senza parole e che divide nettamente il mondo in due categorie, senza sfumature: da una parte i perdenti, dall’altra i vincenti.

Le assicuro, mi ha stupita vedere alcune persone difenderla con tanta tenacia, seppur spesso con argomentazioni discutibili, proprio perché si tratta di gente che molto probabilmente vive i miei stessi problemi e non gode affatto dei suoi privilegi.

Siamo tutte invidiose

Sa, quando l’indomani ho scritto sul mio account social queste mie riflessioni, quando ho scritto che il suo monologo era stato per me deludente perché troppo autoreferenziale e non rindirizzato a quelle donne che la ascoltavano oltre lo schermo televisivo, tante donne si sono scagliate contro di me dicendomi che la mia è solo invidia.

Ho risposto di sì, certamente! Sono molto invidiosa di Lei, e come si fa a non esserlo! Non per il denaro o le belle cose che possiede ed ostenta sui social, non per la sua bellezza ed eleganza sul palco di Sanremo o in altre occasioni mondane.

La mia invidia è nei confronti delle splendide opportunità che ha avuto. Chi o cos’altro può rappresentare la prima importante opportunità offerta dalla vita se non una famiglia disposta ad offrire il proprio sostegno in ogni modo, specie se nelle condizioni sociali ed economiche ideali per farlo?

La famiglia rappresenta la prima solida base che permette ad ogni individuo di sognare, di avere ambizioni e costruire una carriera, un futuro, ambire perfino al successo.

Sono sicura che tutte avremmo voluto questo genere di opportunità. Conosco donne così tanto meritevoli di essere celebrate dalla società proprio perché nella vita sono state spesso ostacolate.

Conosco mamme che hanno cambiato tutto della propria vita e che lottano per i diritti dei propri figli disabili, una lotta estenuante continua in una società in cui i diritti non sono poi sempre così scontati per tutti.

Conosco donne così lontane da questa idea di successo celebrata sui social e che si misura in popolarità e denaro, ma che vincono le proprie battaglie ogni giorno nel silenzio dei media. Ci sono donne che vivono la propria lotta quotidiana alla sopravvivenza in una società che non le ascolta e non si cura di loro, dei loro drammi familiari, delle ingiustizie subite sul posto di lavoro, degli abusi, le prepotenze, le solitudini, le sconfitte.

Mi hanno detto allora: “però la Ferragni ha portato sul palco dell’Ariston quattro donne che si occupano attivamente del fenomeno della violenza sulle donne! La Ferragni ha devoluto il proprio compenso alla loro associazione”.

Un gesto nobilissimo di cui non vedremo gli effetti, ma siamo certi ne avrà molti e tutti positivi. Ma cara Chiara, perché dovrebbe stupirci più di tanto il fatto che chi è ricco oltremisura possa restituire alla società un po’ della ricchezza che la stessa società contemporanea ha contribuito a farle accumulare? Se non lo fa Lei che può, chi altro potrebbe farlo?

Lei può e deve ancora scrivere il suo monologo migliore

Lei deve ancora scrivere il suo vero primo monologo dedicato e rivolto alle donne, è giovane e avrà tempo per farlo, così come nuove occasioni di leggerlo. Le serve più tempo, più consapevolezza riguardo a certi temi e maggiore esperienza riguardo all’essere donna. Si circondi di donne che non frequenterebbe solitamente, di donne che fanno lavori duri ed estenuanti, che hanno vite semplici ma allo stesso tempo complicate, donne vere, anonime, lontane dai red carpet.

E vedrà che il suo prossimo monologo non sarà più considerato da molti un’occasione sprecata, che poteva dare voce a tutte le donne che non sono e che non saranno mai Chiara Ferragni, quelle non così sicure di poter dire alle bimbe che sono state che alla fine andrà tutto bene, ma che ci provano con tutte le loro forze, pur senza nessuno intorno che dica loro “sono fiera di te”.

Sanremo 2023 – Il monologo di Chiara Ferragni a Sanremo: una lettera a sé stessa
Ra

Di Anna Lisa Maugeri

Anna Lisa Maugeri, blogger, web writer, moderatrice, lavora da anni per passione nel mondo della comunicazione e dell’informazione sul web scrivendo articoli, realizzando interviste e contenuti video su temi di attualità, cronaca, tematiche sociali, economia, medicina, salute e benessere. Ha creato e dirige il blog www.siciliabuona.com e il canale YouTube "Sicilia Buona". Ha lavorato per il canale YouTube di informazione ed approfondimento CRESCERE INFORMANDOSI realizzando video interviste ed altri contenuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *