Gli irreperibili: che fine fanno i minorenni scomparsi in Italia?
a cura di Anna Lisa Maugeri
Siciliabuona.È una realtà preoccupante della quale si parla troppo poco in Italia, un buco nero nel quale svaniscono senza lasciare traccia bambini, ragazzi e ragazze minorenni, con numeri ancora più impressionanti quando si tratta di minorenni stranieri non accompagnati.
Parliamo proprio di quell’esercito di minori che arriva a bordo di barconi fatiscenti, sopravvissuti a viaggi estenuanti nell’immensità spaventosa del mare, tratti in salvo, approdati sulle nostre coste, affidati ai centri di accoglienza e poi scomparsi.
Il Ministero Del Lavoro e delle Politiche Sociali li definisce “irreperibili”, un termine dietro al quale si nascondono storie e vite diverse, a volte portati via contro la propria volontà, altre in fuga da maltrattamenti e violenze o scappati alla ricerca di un futuro migliore, ma tutti accomunati da un unico fattore: di loro non si conosce la sorte.
I numeri allarmanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali parlano chiaro e non possono essere ignorati. A gennaio 2019 i dati riferivano di 8.971 minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia, di 4.492 di loro poco tempo dopo si perdevano le tracce.
Il report mensile del 2019 della Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione mostra come il numero dei minori non accompagnati giunti in Italia sia diminuito, ma i minorenni che scompaiono sono notevolmente aumentati: dei 6.369 minori stranieri entrati nel territorio nazionale italiano nel mese di Novembre, sono addirittura 5.320 i minori scomparsi e diventati “irreperibili”.
L’ultima relazione del Commissario Straordinario del Governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse stima che delle 59.044 persone scomparse in Italia e non ancora ritrovate, 42.591 sono minorenni e il 97% di essi sono proprio minori stranieri.
A porre l’attenzione sul problema è il Kiwanis, organizzazione mondiale che esprime la propria principale caratteristica attraverso il motto “Serving the Children of the World”. Il Kiwanis Int. Distr. Italia S.Marino è stato recentemente inserito nella lista degli Stakeholder nella Agenda for Humanity delle Nazioni Unite per i settori che riguardano proprio la questione dei minori stranieri non accompagnati, i minori scomparsi e i diritti dei minori, ed è stato indicato come esempio da seguire per il raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
Ne parliamo insieme ad C.Alessandro Mauceri, Chairman Tutori Minori Stranieri Non Accompagnati e Minori Scomparsi del Kiwanis Int. Distretto Italia-San Marino.
Per iniziare, ci parli meglio di Kiwanis e della vostra missione.
Il Kiwanis Int. è un’associazione che vanta ormai oltre un secolo di vita (è stato fondato nel lontano 1915). Beneficiari finali delle iniziative, detti “Service”, del Kiwanis sono i minori, tutti i minori, senza distinzione di sesso, razza, religione o ceto sociale (proprio come prevede la Convenzione Mondiale dei Diritti del Fanciullo delle Nazioni Unite, che è alla base di molte delle nostre iniziative e che, proprio quest’anno, il 20 Novembre, ha celebrato il trentesimo anno dalla stipula – ma in Italia venne ratificata nel 1991).
Siete fra gli Stakeholder nella Agenda for Humanity delle Nazioni Unite: di cosa si tratta e qual è il prezioso contributo che siete chiamati a dare?
Negli ultimi anni, il Service del Kiwanis Int. Distr. Italia S.Marino rivolto ai Minori Stranieri Non Accompagnati e ai Minori Scomparsi ha ottenuto risultati importanti sia sotto il profilo dell’informazione (purtroppo sono molti che quelli che confondono i MSNA con i migranti o che pensano che non ci sono differenze tra rifugiati, profughi, naufraghi e “sfollati”) che dal punto di vista delle iniziative concrete. Alcune di queste sono dirette e personali: ad esempio, molti Soci sono diventati loro stessi Tutori Volontari (figura molto importante introdotta in Italia con la legge 47/2017). Altre sono collettive, come la collaborazione con i Garanti dell’Infanzia e dell’Adolescenza di diverse Regioni per la realizzazione di corsi per la formazione dei Tutori Volontari. E poi tante altre iniziative sempre rivolte, direttamente o indirettamente, ai Minori Stranieri non Accompagnati. Nell’ultimo periodo, visto il crescente numero di minori “irreperibili”, abbiamo rivolto la nostra attenzione anche ai minori scomparsi, un problema che, come detto prima, ha purtroppo dimensioni impressionanti ma di cui si parla troppo poco.
I risultati ottenuti da questo Service hanno fatto sì che l’Agenda for Humanity delle Nazioni Unite decidesse di inserirlo tra gli Stakeholder (una figura voluta dall’ex Segretario Generale delle NU Kofi Hannan): in pratica, le nostre azioni per i MSNA, per i minori scomparsi e per i diritti dei minori diventano “esempi” da riprodurre in altri paesi del mondo per il raggiungimento di alcune misure previste dagli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile SDGs da raggiungere entro il 2030.
Qual è il ritratto degli “irreperibili” e quali sono le ragioni che si possono nascondere dietro la scomparsa di un numero così elevato di minori?
I minori irreperibili e i minori scomparsi presentano un gran numero di diversità: la percentuale maggiore dei minori scomparsi decide di lasciare la propria famiglia o il proprio centro di accoglienza – nel caso di MSNA – volontariamente. Ciò può avvenire per diversi motivi: dalle violenze domestiche subite o osservate in famiglia a essere vittime di cyberbullismo o di bullismo a scuola, dalla speranza di trovare altrove una vita migliore o di raggiungere un amico o un conoscente in un altro paese a cambiamenti “ambientali” che colpiscono in modo particolare alcuni adolescenti. La seconda causa di sparizione di un minore è la cosiddetta “parental abduction”, quando un genitore, magari di nazionalità diversa rispetto all’altro, decide di trasferirsi all’estero e di portare con se il proprio figlio minore (con o senza il suo consenso e il consenso dell’altro genitore). Esistono anche casi di allontanamento non volontario o violento o casi in cui un minore svantaggiato non riesce a trovare la strada di casa e decine e decine di altri casi, minori come numeri e percentuali, ma non come importanza (si pensi alla tratta di minori, al fenomeno delle spose bambine, ai rapimenti a scopo di violenza e molti altri). Le sfaccettature di questo fenomeno sono tantissime. Forse è proprio per questo motivo che, ancora oggi, per assurdo che possa sembrare, a livello internazionale non esiste un accordo unico che le comprenda tutte. E anche quelli settoriali o parziali sono ratificati da un numero molto limitato di paesi (ad esempio, l’accordo internazionale sulla parental abduction è stato siglato e ratificato da poco più di una quarantina di paesi su oltre 190 facenti parte delle Nazioni Unite!).
Dalle istituzioni, in Italia e in Europa, come viene affrontato il problema della scomparsa dei minori stranieri non accompagnati?
In Italia la legge guida è la legge 203 del 14 novembre 2012 – Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse – che ha introdotto interessanti novità proprio per la ricerca dei minori scomparsi. Sotto certi aspetti, il nostro paese é molto avanti: importante, in particolare, la figura del Commissario Straordinario per le Persone Scomparse (presso il Ministero dell’Interno). Ruolo ottimamente ricoperto dal Prefetto Perrotta che ha introdotto alcune novità nel tentativo di far fronte al problema delle persone scomparse. Tra queste la creazione della Consulta delle principali Associazioni (tra cui, ovviamente, il Kiwanis Int. Distr. Italia S.Marino) attive nel settore delle persone scomparse. All’interno di questa Consulta sono stati creati sei Gruppi di lavoro di cui uno (per il quale rivesto il ruolo di coordinatore) si occupa proprio di Minori Scomparsi sia italiani che stranieri.
Diversa la situazione in Europa e, ancora peggio nel mondo, purtroppo non esiste una reale ampia sintonia tra i paesi dell’Unione Europea per far fronte a questo fenomeno: basti pensare che perfino il numero verde concordato per la segnalazione della scomparsa di minori non è ancora stato riconosciuto da tutti i paesi dell’Unione. E poi mancano protocolli universalmente riconosciuti, sia in Europa che nel mondo. Addirittura alcune definizioni operative sarebbero contrastanti da un paese all’altro (basti pensare che un minore non è sempre tale in tutti i paesi: la maggiore età viene raggiunta spesso ad età diverse).
Perché, secondo Lei, si parla così poco di questo problema, malgrado i dati siano davvero allarmanti?
L’unica spiegazione potrebbe essere, come dicevamo, che quello della scomparsa dei minori è un fenomeno estremamente complesso e variegato con mille sfaccettature che richiedono l’intervento di diversi soggetti sia pubblici che privati (basti pensare che solo da poco, grazie proprio al lavoro del Commissario Straordinario delle Persone Scomparse, si sta cercando di definire protocolli per rendere funzionale la collaborazione tra i vari soggetti coinvolti nella sparizione di una persona). Per quanto riguarda i MSNA, poi, la situazione è ancora più critica: la legge 47/2017, la cosiddetta legge Zampa, è uno strumento importante e utile ma che si scontra con realtà territoriali che spesso ne rendono difficile la completa applicazione…
Quali soluzioni concrete potrebbero essere attuate per gestire e contrastare il fenomeno della scomparsa di minori stranieri e garantire loro tutele e diritti?
Nell’ambito del Service MSNA e Minori Scomparsi stiamo mettendo a punto diverse iniziative (che speriamo possano diventare operative nel giro di brevissimo tempo – pochi mesi) sia per prevenire l’allontanamento volontario dei minori, agendo nelle scuole e presso le famiglie, sia dopo che un minore è scomparso, adottando sistemi tecnologicamente avanzati e innovativi per rintracciare questi minori prima che passi troppo tempo dalla loro scomparsa (rendendo spesso vani i tentativi di ritrovarli).
Quali sono i progetti attuali e quali quelli imminenti di Kiwanis?
Come dicevamo, le iniziative già programmate per l’inizio del 2020 riguardano la sperimentazione del sistema realizzato in collaborazione con Emergenza24, Aila e Cisal per il ritrovamento di minori scomparsi. E poi la realizzazione di altri corsi per la formazione di Tutori Volontari (un minore assistito e “seguito” da un Tutore Volontario difficilmente decide di scappare) e degli stessi minori stranieri. Ma anche iniziative sperimentali in diverse scuole per ridurre il rischio che i minori si allontanino (se questi sistemi produrranno i risultati sperati saranno poi ripetuti in altre regioni d’Italia).
Ma non basta. L’impegno come Stakeholder dell’Agenda for Humanity delle NU richiede che, proprio per rendere più facile replicare le nostre iniziative, presentiamo un rapporto per ciascuna delle tre sottomisure in cui siamo stati inseriti entro il mese di Aprile 2020.
A gennaio, inoltre, inizieranno gli incontri del Gruppo 6 della Consulta presso il Commissario Straordinario delle Persone Scomparse per definire suggerimenti e iniziative per far fronte concretamente al fenomeno dei minori scomparsi.
Il tutto in attesa di Maggio, quando in tutta Italia e in molti paesi esteri celebreremo il Kiwanis I-Day, la giornata degli Irreperibili…