La sfida più dura nella vita di una persona, affrontare la malattia di chi si ama senza farsene uccidere. Se poi le protagoniste sono una madre e una figlia, e il terreno del confronto è il cibo, uscirne tutte e due vincenti è veramente difficile. Sovvertire le dinamiche e riuscire entrambe a sopravvivere?
E’ in libreria “Di cibo e di amore“, il romanzo di Marta Ajò edito da Graphofeel, un romanzo forte e delicato, pervaso di intelligente ironia, percorso da dialoghi serrati, aneddoti vividi, consapevolezze profonde e scoperte inaspettate. Sullo sfondo una Roma dalle circonvallazioni spietate, dalle scelte obbligate e dalle curve improvvise; metropoli contemporanea come tante, lontana anni luce dai palazzi del potere e dai Fori Imperiali. Una narrazione libera da ogni sovrastruttura o stereotipo, con un finale aperto alla speranza.
“Il disturbo alimentare, è un disagio psichico profondo, un desiderio di attenzione insieme a quello di sottrarsi che rivela soprattutto la mancanza o la corresponsione di amore, condiviso, incondizionato. Chi cerca di scomparire vuole essere visto“.
Marta Ajò, giornalista dal 1981, ha pubblicato e curato numerosi testi di narrativa e saggistica. Si è a lungo occupata della condizione femminile in Italia e all’estero. Ha creato e dirige il sito Donne ieri oggi e domani, attivo dal 2005. Ha progettato e diretto il primo sito d’informazione della Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio (1996/2004). Prima di dedicarsi interamente al giornalismo e alla scrittura ha ricoperto numerosi incarichi quali la Vicepresidenza del Comitato di Parità presso il Ministero del Lavoro e presso il Ministero degli Affari Esteri.