In un racconto che non ho ancora pubblicato un ladro raffinato riesce ad introdursi nella casa di un pittore palermitano e ruba soltanto tre francobolli. Prima di andar via lascia un biglietto di scuse e una bottiglia di vino: “Gentile signore chiedo scusa se mi sono introdotto nella sua casa senza annunciarmi, nella libreria ho trovato la risposta ai problemi dell’umanità”! Complimenti e auguri di Buon Natale”. Ramon Gomez de la Serna, scrittore e giornalista spagnolo, a proposito del francobollo ha scritto: “Il collezionista di francobolli tiene una corrispondenza col passato”.

La nascita del francobollo vero e proprio è legata alla riforma delle Poste avvenuta in Gran Bretagna per volere di Sir Rowland Hill nel 1837. L’intuizione di Will fu quella del servizio postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non avvenisse al momento del ricevimento, ma all’atto della spedizione.

Con un francobollo si può raccontare la storia del mondo

Nei francobolli si possono apprezzare le bellezze del nostro Paese, il patrimonio artistico e culturale dell’Italia, le eccellenze dello spettacolo, del sapere, del sistema produttivo ed economico, il senso civico, lo sport che celebra i grandi eventi, le Festività. I francobolli commemorativi sono dedicati a persone o enti di spicco culturale, politico, artistico, sociale.

E’ d’uso non ritrarre persone viventi, ad eccezione dei Papi o dei Capi di Stato. I collezionisti in Italia sono circa un milione e questa passione ha un fatturato di 1,4 milioni di euro. I primi bozzetti sui francobolli in Italia, nell’età repubblicana furono presentati da Corrado Mezzana. Dopo tanti anni di re, imperatori simboli, allegorie, Mezzana volle far emergere la gente comune onesta che lavora, l’artista ha inserito un’immagine altrettanto bella e vera dell’Italia, facendo conoscere anche il patrimonio paesaggistico, artistico e storico tanto ricco e prezioso di ogni Regione d’Italia.

Della magia del francobollo parliamo con Giulio Perricone appassionato e cultore della storia postale, collezionista, presidente dell’Unione Filatelica Siciliana per 15 anni.

L’intervista

D: Quando nasce il primo francobollo?

R: Il 6 maggio del 1840 le poste inglesi emisero il “penny black”, considerato il primo francobollo al mondo. La proposta di introdurre tale tassa, fatta da Siri Rowland Hill, è legata alla constatazione della mancata consegna di numerosa corrispondenza, in quanto il destinatario rifiutava le lettere. Da quel momento, tramite il francobollo, la tassa la pagava chi spediva e non più chi riceveva le missive.

D: Cosa c’è dietro l’emissione di un francobollo?

R: L’emissione dei francobolli è deliberata da una Consulta che esamina le varie proposte e stila un programma degli eventi o anniversari o ditte da ricordare con il francobollo.

D: Quando nasce il francobollo in Italia?

R: In Italia il francobollo nasce nello stato del Lombardo Veneto nel 1850 (il 1° giugno) con l’emissione di 5 francobolli. Via via tutti gli altri antichi stati preunitari emisero i loro francobolli. Da ultima la Sicilia che il 1° gennaio del 1859 emise una serie di 7 francobolli, considerati tra i più belli al mondo.

D: Perché i francobolli sono considerati i cronisti della storia?

R: Dopo i primi anni, in cui sui francobolli venivano raffigurati stemmi o regnanti, ogni francobollo cominciò a ricordare un evento, un anniversario, un’istituzione …sì da diventare, per ogni Stato, il racconto della storia di quel Paese.

D: Quali sono le curiosità legate sotto il francobollo?

R: Talvolta, togliendo il francobollo dalla busta o dalla cartolina si trovano dove esso era apposto messaggi d’amore, messaggi politici, incontri segreti, promesse inconfessabili e altro ancora…

D: E’ vero che i francobolli si potevano usare più volte?

R: No! A tal fine i bolli postali dovevano “sporcare” il francobollo in modo che esso non potesse essere riutilizzato. Tuttavia si riscontrano alcune frodi postali (per esempio unendo due pezzi di francobolli staccati e tagliati), Se l’Amministrazione Postale se ne accorgeva, quella corrispondenza veniva tassata per il doppio della tariffa.

D: Cosa è successo nella storia prima che venisse emesso il francobollo?

R: Le prime organizzazioni postali di un certo livello risalgono al Cinquecento. In Europa la famiglia Thurn und Taxis la fece da padrona per lungo tempo. Successivamente i vari Stati cercarono di darsi una loro struttura che gestisse la posta con regolamenti, editti e tariffe che variavano in base al peso o alla destinazione.

D: Come viene accolta la tassa del francobollo?

R: Come in ogni cosa, all’inizio vi fu un pò di scetticismo, ma poi si convenne universalmente che era corretto che chi spedisse pagasse un “contributo”, tramite il francobollo, all’Amministrazione postale che doveva far giungere quel plico, quella lettera, a destinazione.

D: Cosa rappresentavano i primi francobolli e come vennero accolti dal pubblico?

R: Come già detto i primi francobolli raffiguravano gli stemmi degli Stati o l’effigie del Sovrano. E nacquero subito i collezionisti ed i fabbricanti di francobolli falsi. Pare che il primo accumulatore di francobolli sia stato proprio un inglese che tappezzò una stanza con il penny black!!!

D: Perché è stata così importante la scoperta del francobollo per il mondo intero?

R: L’introduzione del francobollo ha consentito alle Amministrazione Postali di evitare quelle grosse perdite che erano legate al rifiuto della posta da parte dei destinatari che non volevano pagare il servizio, spesso non sapendo cosa contenessero quei plichi.

D: Come si fa a dedicare un francobollo ad un personaggio o ad un avvenimento importante?

R: Occorre inoltrare una proposta al Ministero che fa capo alla struttura statale postale per l’esame della stessa da parte della Consulta Filatelica. Se la richiesta viene giudicata idonea a rappresentare un luogo, un evento, un personaggio, viene inserita nel programma di emissioni che viene stilato ogni anno.

D: Dove il collezionista può acquistare un francobollo?

R: Il collezionista può acquistare le emissioni italiane allo specifico sportello dell’Ufficio centrale delle Poste. Per i francobolli più antichi esistono negozi specializzati che propongono anche listini di offerte ed aste pubbliche. Il francobollo continua a svolgere la sua funzione nei tempi moderni? Certamente, anche se l’uso è diminuito con l’avvento delle e-mail e delle affrancature meccaniche.

D: Qual è oggi il valore dei francobolli antichi?

R: Tutto è legato alla rarità. Ci sono francobolli che hanno più di 100 anni che non valgono praticamente niente per la quantità di essi disponibile ed altri che in base alla difficoltà di reperimento hanno una quotazione che viene pubblicata sui cataloghi specifici che ogni anno vengono stampati. E’ possibile dedicare un francobollo a chiunque? In Italia no. Ma c’è nel mondo qualche Staterello che, per un certo quantitativo, accetta di stampare francobolli con l’immagine che chiunque può richiedere.

D: Qual è il francobollo più ricercato al mondo?

R: Ce ne sono diversi: il centesimo color magenta della British Guyana, il penny di Mauritius, il 12 pence nero del Canada ….mentre in Italia per anni il più ricercato è stato il Gronchi rosa del 1961.

D: La Sicilia e il francobollo: notizie e curiosità…

R: La Sicilia ha avuto diverse peculiarità nel corso degli anni. Ne cito due. La prima riguarda il bollo che veniva apposto sui francobolli del Re Borbone nel 1859 che aveva, unico caso al mondo, la forma di un ferro di cavallo, in modo che non venisse deturpata l’effigie del Sovrano. L’altra riguarda il periodo dell’Occupazione americana della Sicilia del 1943 quando solo nella nostra isola gli unici francobolli che si potevano usare furono quelli americani dell’AMGOT.

D: Considerato che siamo a Natale, esiste un legame tra il Natale e il francobollo?

R: Si. E’ da molti anni che varie nazioni, tra le quali l’Italia, emettono francobolli per la ricorrenza del Natale, e viene ricordato il Natale sacro ed il Natale profano.

D: Qual è il futuro del francobollo in Italia?

R: Negli ultimi anni sono state effettuate molte emissioni richieste da eccellenze produttive italiane per ricordare il loro brand. Ma ad esse saranno affiancate emissioni di francobolli che continueranno a raccontare la storia della nostra Italia.

Biografia

Giulio Perricone, nato nel 1947, è stato dirigente della Sicilcassa e del Banco di Sicilia. E’ stato presidente dell’Unione Filatelica Siciliana per 15 anni e per 6 anni vicepresidente della Federazione Nazionale delle Società Filateliche. Ha esposto collezioni di storia postale, dedicate a Palermo e alla Sicilia, in Italia e all’estero. Dal 1982 ha organizzato anche varie mostre di cartoline d’epoca. Dall’amicizia con Rosario La Duca è nato nel 2007 il volume Saluti da Palermo, che racconta attraverso la cartolina 50 anni di vita a Palermo (1890-1940), per Dario Flaccovio Editore, che ha anche stampato nel 2019 un altro libro dedicato a tutti gli artisti – famosi o meno noti – che hanno in qualche modo ricordato Palermo nelle cartoline d’epoca. Quest’anno è stato pubblicato, a firma sua e di Danilo Maniscalco, un volume dedicato a Mondello. Numerosi i suoi articoli sul collezionismo, sulle cartoline e sulla storia postale apparsi su riviste locali e nazionali.

Un ringraziamento a Vito Cacciatore, referente filatelia della Sicilia occidentale, e al fotografo-scrittore Salvatore Indelicato.

Di Maurizio Piscopo

Giuseppe Maurizio Piscopo (Favara 1953), maestro elementare, compositore e musicista, ha collaborato con Radio Rai Sicilia e attualmente scrive per diverse testate, tra le quali Ripost, Sicilia ON Press e Malgrado tutto. Ha pubblicato, tra gli altri, Musica dai saloni (Casa Museo Palazzolo Acreide, 2008), Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo, con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone (Salvatore Sciascia Editore, 2015), Le avventure di Lino Panno (Qanat Edizioni, 2017), La maestra portava carbone, con Salvatore Ferlita (Torri del Vento, 2018), Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore, 2019), finalista al Premio Racalmare, Raccontare Sciascia, con Angelo Campanella (Navarra Editore, 2021), Vitti ’na crozza. La storia e la musica dei fratelli Li Causi, con Antonio Zarcone (Lilit Books, 2021). Nel 2022 ha ricevuto il premio “Un Maestro per la vita”.