Nel 1980 il giornalista Antonio Maria Di Fresco ha realizzato uno splendido servizio per la Rai sul Premio Marineo, un piccolo paese vicino Palermo che ha subito l’emorragia dell’emigrazione. Marineo è un centro che produce e gestisce cultura.

Scrive Antonio Maria Di Fresco: ”Da anni il comune organizza un premio internazionale di poesia sapendo creare un dialogo fra gli autori e la città. Da quest’angolo del sud è partito un monito verso la coscienza civile degli uomini liberi promuovendo all’interno del Premio un convegno su letteratura e dissenso riuscendo a portare a Marineo una delle più alte voci del dissenso mondiale Andrej Sinjavskij, lo scrittore russo dal 1973 esule a Parigi, dove ha insegnato alla Sorbona, autore del libro Nell’ombra di Gogol pubblicato da Garzanti. Il testo un’attenta riflessione sull’arte sulla letteratura incentrata su Gogol, che lo scrittore russo reputa un padre della letteratura. Da Marineo è partita una voce di dissenso contro i regimi di tutto il mondo. I piccoli centri italiani nei vari secoli hanno avuto un ruolo importante e autonomo nella cultura conclude Andrej Sinjavskij”.

Servizio di Antonio Maria Di Fresco

Ciro Spataro, animatore del Premio Marineo insieme ad altri intellettuali, è la memoria storica della poesia in Sicilia. Lo conosco da moltissimi anni, me l’ha presentato Salvatore Di Marco. Ogni volta che lo incontro accanto a lui c’è sempre un poeta, Ignazio Buttitta, Ignazio Russo di Sciacca, Bernardino Giuliana di San Cataldo. I poeti non muoiono mai.

I Premi letterari solo in Italia sono centinaia, i più importanti sono:

  • Premio Andersen, il premio letteratura per bambini e ragazzi,
  • Premio Bancarella, il premio del mercato,
  • Premio Campiello, il premio per grandi e piccoli,
  • Premio Italo Calvino, il premio degli esordienti,
  • Premio Strega, il premio più importante,
  • Premio Viareggio, il premio dell’unanimità,
  • Premio Internazionale di poesia Città di Marineo.

Alcuni Premi hanno una lunga storia alle spalle, altri sono famosi per le polemiche da cui sono accompagnati, altri ancora sono ambiti per la visibilità (e le vendite) che garantiscono a chi se li aggiudica. Che un premio letterario duri 30 anni è un evento quasi insolito, se è un premio per così dire periferico, nato e alimentato in una provincia agricola del sud, molto spesso con forti difficoltà economiche. In quasi tutte le edizioni del Premio Marineo, gli ospiti sono stati sempre numerosi e qualificati, giunti persino dall’estero , specialmente dalla lontana America, dalla Polonia, dalla Spagna, fra i vincitori ne ricordiamo alcuni: Benito Galilea, Mauro Mautini, Dante Maffia, Luciano Luisi, Piero Cimatti, Isabella Scalfaro, Paolo Ruffilli.

Premio Marineo

Il Premio Marineo è curato dal Circolo Culturale Cattolico di Marineo, 49 anni durante i quali la rassegna si è guadagnata un notevole prestigio nell’ambito letterario nazionale ed internazionale. A testimonianza dell’affermazione raggiunta dal Premio valgano i nomi degli scrittori russi Andrej Siniavskij, Evgenij Aleksandrovic Evthusenko, del poeta spagnolo Raphael Alberti, del fisico Antonino Zichichi, del musicista Francesco Cafiso, del paroliere Mogol, del cantautore Franco Battiato, dei giornalisti Piero Angela, Aldo Forbice, Bruno Vespa, degli attori Turi Ferro, Leo Gullotta, Arnoldo Foà, Paola Gassman e Ugo Pagliai, Gianfranco Iannuzzo, Lando Buzzanca, Giorgio Albertazzi, Luigi Lo Cascio, Pamela Villoresi, Gilberto Idonea, Tuccio Musumeci, Michele Placido, Sebastiano Lo Monaco, Lina Sastri, Giampiero Ingrassia, dei pittori Bruno Caruso ed Emilio Isgrò, dell’artista Carla Fracci, del soprano Desireé Rancatore, del Prof. Vincenzo Tavormina, del Prof. Francesco Sabatini e degli scrittori Roberto Gervaso e Valerio Massimo Manfredi vincitori delle scorse edizioni, il Cardinale Pappalardo, Don Piero Gelmini.

In questi 49 anni il Premio Marineo ha interessato circa diecimila poeti emergenti, rappresentando altresì la voce più autorevole per la continuità della poesia in lingua siciliana.

Il Premio Marineo si è distinto per la continuità della poesia in lingua siciliana, in lingua italiana edita, per la poesia in lingua siciliana inedita, per la poesia in lingua siciliana edita e per la sezione speciale internazionale.

Ma andiamo a conoscere maggiormente la storia del Premio nel racconto del professore Ciro Spataro animatore del premio.

L’Intervista

D: Quando nasce il Premio Marineo?

R: Quando nel 1975 i giovani del Circolo Culturale Cattolico di Marineo decisero di dare il via alla prima edizione del Premio Marineo, ricordo ancora con quale entusiasmo si parlasse allora del fenomeno “Poesia”. Si proprio la poesia, questa parola sola, avvolta quasi in un alone di magia, rappresentò per tutti noi la scommessa principale del nostro impegno intellettuale, del nostro essere proiettati in un futuro non troppo lontano, che ci facesse assaporare dal vivo ai piedi del Castello Beccadelli – Bologna, la carica umana dei poeti che spesso certi stereotipi ce li facevano intravedere così lontani, quasi mostri intoccabili nelle loro torri d’avorio.

D: Come è nata l’idea del Premio?

R: È stato proprio il Circolo Culturale ad ideare il premio a seguito della mia partecipazione al Premio di Poesia “Città di Sciacca” organizzato nel 1974 dal Lions Club di quella cittadina, dove mi classificai con la lirica “ Passamu La vita”, e quindi proposi al direttivo del Circolo di organizzare anche nel nostro paese un Premio di Poesia, perché ero stato colpito da quella manifestazione in cui tanti poeti presentavano le loro liriche valutate da una qualificata giuria. Nel mese di giugno del 1974 ci fu una prova generale in un salone sito in via Agrigento a Marineo denominato “Milleluci”, alla presenza del poeta-scrittore Giuseppe Ganci Battaglia e del docente universitario Calogero Messina; un’iniziativa, certo a carattere provinciale, ma che fece da stimolo nella creazione del Premio di Poesia, per dare da un lato la possibilità a tanti cultori della poesia che spesso erano emarginati dai circuiti delle grandi case editrici, di essere finalmente valorizzati e dall’altro l’aspirazione di poter valorizzare la propria cittadina.

D: Da chi era composta la giuria nelle prime edizioni?

R: La prima edizione del premio nazionale di poesia “Città di Marineo” si caratterizzò per la partecipazione di liriche inedite in lingua siciliana ed italiana e mi preme ricordare come l’autorevolezza culturale dei componenti la giuria diede subito una certa notorietà all’iniziativa marinese: basti pensare che la giuria, allora, era composta da docenti universitari di valore tra cui Giorgio Santangelo, ordinario di letteratura italiana e Massimo Ganci, ordinario di storia del Risorgimento, Piero Di Giovanni, docente di storia della filosofia, dal noto poeta siciliano Ignazio Buttitta, che rimase in Giuria fino al 1987, dal direttore dei programmi RAI in Sicilia Elmer Iacovino e da Biagio Scrimizzi, anche lui programmista di RAI Sicilia.

D: Come ha fatto il Premio in questi anni ad imporsi sul piano nazionale ed internazionale?

R: L’iniziativa riscosse subito nel territorio una serie di consensi tali da assurgere nel 1979 ad una dimensione internazionale con il conferimento di un riconoscimento speciale della Giuria da assegnare di anno in anno a personalità che si sono contraddistinte nel campo della cultura, delle arti, della scienza e dello spettacolo. E così nel 1980 il premio speciale venne assegnato allo scrittore sovietico Andrej Sinivaskijper aver saputo difendere con ogni mezzo la libertà dell’arte”, prigioniero politico per lunghi anni in Siberia, nell’Unione Sovietica di Leonid Breznev e sopravvissuto alla tragica esperienza dei gulag. Da allora l’albo d’oro dei premiati è la testimonianza migliore di una rassegna che ha dato lustro e notorietà alla nostra terra: lo scienziato Antonino Zichichi nel 198, il poeta polacco Marek Skwarnicki nel 1982, il poeta spagnolo Raphael Alberti nel 1983, il cardinale Salvatore Pappalardo nel 1984, l’artista scrittore Emilio Isgrò nel 1985, l’oncologo Umberto Veronesi nel 1986, il vulcanologo Marcello Carapezza nel 1987, il pittore Bruno Caruso nel 1988, il giornalista Piero Angela nel 1989, il cantautore Franco Battiato nel 1990, l’attore Arnoldo Foà nel 1991, il virologo francese Luc Montagnier nel 1992, Don Pierino Gelmini, fondatore delle Comunità Incontro nel 1993, l’attore Turi Ferro nel 1994, il poeta russo Evgenij Evtushenko nel 1995, e l’attore Giorgio Albertazzi nel 1996.

D: C’è qualche curiosità sul Premio che può raccontare?

R: Fra le curiosità del Premio balza in evidenza il fatto che per alcuni anni fu istituita insieme al premio una sezione per i poeti italiani emigrati e ciò per dare pregnanza al rapporto che il meridione ha sempre avuto nei flussi migratori verso gli Stati Uniti: in tal modo fu vinto prima dal poeta Mauro Maulini, residente a Falls Church negli USA e successivamente il poeta calabrese Benito Gallilea.

D: So che anche i giornali stranieri hanno dato spazio al Premio Marineo nelle loro pagine…

R: Alcuni giornali stranieri hanno dato spazio al premio, in un articolo apparso il 17 settembre 1982 sull’Osservatore Romano intitolò in terza pagina: “ Premio italiano ad un poeta polacco” per evidenziare la consegna del riconoscimento speciale internazionale al poeta Marek Swarnicki di Cracovia, una delle voci più significative della lirica europea contemporanea. E il quotidiano del Vaticano chiudeva l’articolo rammentando ai lettori che “ tre anni fa il Premio Internazionale di Marineo era andato al russo Andrej Siniavskij, quale autore di “Una voce dal coro “ e “Nell’ombra di Gogol” , l’anno scorso invece il Premio andò allo scienziato italiano prof. Antonino Zichichi. Un altro articolo apparve su Literaturnaya Gazeta, un settimanale culturale russo, quando il Premio fu assegnato ad Evgenij Evtushenko nel 1995.

D: Come ha fatto il Premio ad imporsi sul piano nazionale ed internazionale?

R: Il Premio si è imposto sul piano nazionale ed internazionale, in primo luogo, per le scelte operate da una giuria qualificata che in piena autonomia, ogni anno, attribuisce i premi, dopo attenta valutazione critica delle opere pervenute o da singoli autori o dalle case editrici. Nel contempo la commissione giudicatrice assegna il Premio speciale ad una personalità che si è distinta in modo particolare nel campo culturale, scientifico o artistico. Inoltre la Giuri del premio Marineo, ha voluto focalizzare l’attenzione su alcuni poeti stranieri tradotti in italiano e ciò ha consentito di scoprire autori come l’irlandese John Deane, il serbocroato Mladen Machiedo, lo svedese Kjell Espmark, la poetessa iraniana Forough Farrokhzad, simbolo di libertà e di fierezza per le nuove generazioni, il poeta francese Jean Flaminien e la poetessa peruviana Gladys Basagoitia. Ma la cosa importante da porre in evidenza è che tutte le personalità premiate hanno rivelato la loro umanità al pubblico presente, dialogando con la gente di Marineo e facendo così apprezzare dal vivo, come affermò il giornalista Bruno Vespa nel 1998, nel corso del suo intervento, “la cultura è soprattutto incontro, dialogo e non sale mai sul piedistallo”.

D: Un ricordo di Vincenzo Cerami quando ha ricevuto il Premio…

R: Nel 2013 vinse il premio nella sezione opere edite in lingua italiana il poeta Vincenzo Cerami, celebre sceneggiatore de “La vita è bella” di Roberto Benigni, il quale morì il 17 luglio del 2013. Non potendo quindi presenziare alla manifestazione, venne a ritirare il premio il figlio Matteo Cerami che con tanta emozione mista a commozione, affermò “che l’opera del padre “Alla luce del sole”, pubblicata da Mondadori, poteva essere considerata il testamento spirituale della sua vita ed in tal senso aveva sempre manifestato il suo grande amore per la vita proprio alla luce del sole, pur essendo consapevole della sua provvisorietà”.

D: In che modo hanno vissuto il Premio gli abitanti di Marineo?

R: Si intrecciano tante storie nel racconto di questi 50 anni del Premio. Ma soprattutto quella che scorre in questo avvincente amarcord è la storia di un dialogo vivo tra il Premio Marineo ed il suo pubblico. Un uditorio diverso fatto non solo dagli addetti ai lavori ma anche da artigiani, casalinghe, operai che la domenica pomeriggio si assiepano nel piazzale del Castello Beccadelli perché in scena entra da protagonista la poesia che diventa così un mezzo autentico per aprirsi alla gente, per lanciare i messaggi di libertà, di riscatto sociale e di promozione umana.

D: Quale importanza ha avuto la lingua siciliana all’interno del Premio Marineo?

R: Questo premio si è ritagliato uno spazio nel panorama nazionale culturale grazie anche alla valorizzazione del patrimonio linguistico della nostra terra e di ciò si deve dare merito in primo luogo a Ignazio Buttitta e successivamente a Salvatore Di Marco. Oggi posso affermare che la nostra rassegna, rappresenta la voce più autorevole per la continuità letteraria della lingua siciliana soprattutto nella difesa del nostro dialetto. Nella fattispecie se la lingua vernacolare è purtroppo in regresso, per l’accesso sempre più largo delle masse alla lingua nazionale tuttavia si può affermare che la promozione del dialetto nel nostro Premio è una necessità di valorizzazione sociale che anche a livello istituzionale dovrebbe avere un riconoscimento soprattutto a scuola nella didattica di ogni giorno.

D: Quale poeta, ricorda con maggiore interesse in tutti questi anni?

R: Per il valore biografico del personaggio, uno dei poeti che ricordo con maggiore interesse è Evgenij Evtushenko, nel 1995, quando per la 21^ edizione venne a Marineo dagli Stati Uniti, dove insegnava letteratura russa all’Università di Tulsa. Il pubblico di piazza Castello venne catalizzato dal suo sguardo carismatico e la sua poesia diventò la protagonista della serata. Il poeta sul palco si trasformò, tra lui ed il pubblico si creò subito un feeling, quando disse che il poeta ha un compito fondamentale, quello di riprendere a dialogare con la gente. La cosa più importante che ricordo di quella serata è stata la sua lectio magistralis, pubblicata da molti organi di stampa, dove affermò che: “l’arte mondiale corre il pericolo della macdonildazzazione totale: fast food, fast libri, fast films, fast divorzi. Al di là di molte guerre locali, adesso esiste già la terza guerra mondiale della volgarità trionfante contro la finezza umana. Per questo sono tanto felice di essere qua con voi in questo incantevole paese dove mi sento di nuovo sulle barricate dei grandi libri italiani e russi nella lotta contro l’aggressione dell’ignoranza che uccide l’anima umana. Ma i libri sopravviveranno l’arte sopravviverà come l’immortale, piccolo Bruno, del film “Ladri di biciclette di Vittorio De Sica “.

D: Dopo 50 anni di Premio che valore dà oggi alla poesia contemporanea?

R: La poesia, secondo il mio parere, è un bisogno essenziale dell’uomo e mai come in questi anni, durissimi per le tensioni sociali politiche, religiose che stiamo vivendo con la spada di Damocle, nucleare, sempre sul collo, sentiamo il bisogno della poesia soprattutto per creare un nuovo umanesimo. Questi 50 anni costituiscono per me un’occasione non solo per recuperare la memoria storica di un premio letterario ma anche un punto di partenza per far capire l’importanza del fenomeno poesia nella società contemporanea.

Un ringraziamento allo scrittore-fotografo Salvatore Indelicato per le didascalie nelle foto di archivio del Premio Marineo.

Biografia

Ciro Spataro è nato a Marineo nel 1950 dove tuttora vive ed opera , è stato docente di Lettere presso la scuola media. Negli anni 70, insieme ai giovani del Circolo Culturale Cattolico di Marineo ha fondato il Premio Poesia Città di Marineo. giunto alla XLIII edizione, di cui tuttora è membro della Giuria. E’ stato tra i vincitori, nel 1974, del Premio di Poesia “Città di Sciacca”, per la sezione in dialetto, con la lirica “Passamu la vita”. E’ coautore di diverse pubblicazioni, tra le quali i moti dei fasci dei lavoratori ed il massacro di Marineo con Antonino Di Sclafani e San Ciro, da Alessandria d’Egitto a Marineo con Nuccio Benanti. Ha pubblicato una ricerca storica dal titolo Garibaldi a Marineo- con il diario di Antonino Salerno, editore Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici. Ha una lunga esperienza come amministratore comunale essendo stato eletto per diverse volte Sindaco di Marineo. Durante la sua sindacatura fra le varie attività culturali intraprese, ha promosso in Sicilia nel 1984 il primo gemellaggio europeo con la cittadina francese di Sainte Sigolene.

Di Maurizio Piscopo

Giuseppe Maurizio Piscopo (Favara 1953), maestro elementare, compositore e musicista, ha collaborato con Radio Rai Sicilia e attualmente scrive per diverse testate, tra le quali Ripost, Sicilia ON Press e Malgrado tutto. Ha pubblicato, tra gli altri, Musica dai saloni (Casa Museo Palazzolo Acreide, 2008), Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo, con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone (Salvatore Sciascia Editore, 2015), Le avventure di Lino Panno (Qanat Edizioni, 2017), La maestra portava carbone, con Salvatore Ferlita (Torri del Vento, 2018), Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore, 2019), finalista al Premio Racalmare, Raccontare Sciascia, con Angelo Campanella (Navarra Editore, 2021), Vitti ’na crozza. La storia e la musica dei fratelli Li Causi, con Antonio Zarcone (Lilit Books, 2021). Nel 2022 ha ricevuto il premio “Un Maestro per la vita”.