ANTONIO INGROIA: “Definirei il lavoro della Commissione Antimafia una contro inchiesta un po’ mortificante nei confronti di Paolo Borsellino, perché si riduce l’impatto ed addirittura eventualmente il movente della strage di via d’Amelio a quelle che furono, certamente, delle gravi conflittualità interne alla Procura.”

Sono le parole dell’avvocato ANTONIO INGROIA, ex procuratore aggiunto di Palermo, intervistato da AARON PETTINARI, giornalista e capo redattore di Antimafia Duemila. Nel video che vi proponiamo ANTONIO INGROIA racconta da testimone diretto i fatti avvenuti nella Procura di Palermo.

Solo 57 giorni separano l’attentato del giudice Paolo Borsellino da quello al giudice Giovanni Falcone a Capaci. E’ proprio su questo lasso di tempo che si concentra oggi la Commissione Parlamentare Antimafia, centrando il focus sull’inchiesta del Ros denominata “mafia-appalti”.

Ancora oggi non è stata fatta piena luce sulla Strage di Via D’Amelio che mise fine alla vita del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.

ANTONIO INGROIA AD ANTIMAFIA DUEMILA

ANTONIO INGROIA: “Bisogna confrontarsi con la realtà processuale. E la realtà dice che deve esserci stato ben altro. Noi originariamente pensavamo che potesse essere la collaborazione di Mutolo, riguardo a quello che poteva dire su mafia e istituzioni. E aveva una sua credibilità. Col passare degli anni mi sono convinto che la faccenda della trattativa potesse avere un ruolo preponderante. E’ possibile che ce ne siano altre ma sono abbastanza scettico che potesse avere questa efficacia dirompente solo la famosa indagine mafia-appalti”

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